Vent'anni: La Fraternità del Sermig e la Terra Santa di Giordania

Pubblicato il 02-12-2023

di Arsenale dell’Incontro

Il 20 luglio 2003, nel giorno di Sant’Elia, la nostra Fraternità è partita per venire ad abitare in Terra Santa di Giordania. Siamo partiti sentendoci protetti e benedetti anche da questo profeta che ha vissuto in queste terre e che ci ha accompagnato fin dai primi passi nella strada che il Signore ha aperto per noi qui. È stato infatti proprio durante una visita al Santuario del profeta Elia, nel nord della Giordania, che Ernesto nel 2001, durante un pellegrinaggio di ritorno da un viaggio in Siria al seguito di Giovanni Paolo II, ha trovato una pietra che ci ha molto ricordato la figura della Madonna. Un’immagine che ci ha accompagnato nel rispondere “sì” all’invito del Patriarcato Latino di Gerusalemme ad essere presenti in Giordania in modo stabile, come Fraternità, a servizio dei bambini e dei ragazzi disabili musulmani e cristiani e delle famiglie cristiane di questa Terra. Da questa presenza nel 2006 è nato a Madaba l’Arsenale dell’Incontro.

Sono stati anni vissuti alla Presenza, che ha guidato la disponibilità ad esserci, a stare, con il Signore e per lui. Nei momenti più belli e in quelli più difficili. Anche nei passaggi più stretti – e tra tutti ricordiamo la partenza improvvisa per il Cielo di Maria Teresa, una delle sorelle della Fraternità partita per essere la responsabile dell’Arsenale dell’Incontro e che il Padre ha chiamato a sé il 23 marzo 2006 dopo appena 24 ore di missione qui – non è mai mancata da parte di qualcuno di noi la disponibilità a stare. Attraversando con il Signore gioie e fatiche, nella consapevolezza grande che questo parla di Dio, innanzitutto a noi, ma anche a tutte le persone che incontriamo. E su questa disponibilità il Signore ha costruito e continua a costruire la sua casa, che a guardarla con i nostri occhi e conoscendo la nostra piccolezza è un miracolo quotidiano.

Pensando a questi 20 anni sentiamo risuonare per noi le parole della prima lettera ai Corinzi in cui Paolo dice: «Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere. Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa [...]. Siamo infatti collaboratori di Dio e voi siete campo di Dio, edificio di Dio» (1Cor 3,6-9). A turno qualcuna di noi ha piantato, irrigato, raccolto frutti che altre avevano seminato, dissodato il terreno, permesso al Signore di gettare nel terreno la sua vita come un seme... Ma tutto ha potuto e può essere storia di bene e segno dell’amore senza limiti di Dio (per noi e per tanti!) solo perché è lui che conduce e fa crescere. Senza il Signore nulla sarebbe stato possibile e nulla avrebbe valore, con lui vale moltissimo e ai suoi occhi vale moltissimo anche ognuno di noi!

Il 21 luglio 2003, il secondo giorno della nostra missione in Giordania, Rosanna ha scritto sul diario alla rovescia di Ernesto: «Non sarà sempre bello come oggi, non sarà sempre facile, non sarà sempre azzurro il cielo ... ma sapremo – anche nei momenti di buio – guardare il Crocifisso e ripeterci che siamo qui per lui e solo per lui. E tutto tornerà bello, sereno, e il cielo sarà ancora azzurro, luminoso come oggi! È la terra della Promessa, è la terra della Speranza. Grazie ancora di questo insegnamento: accogliere l’imprevisto, vivere il momento presente, avere la speranza nel cuore, sempre!».

Con commozione ringraziamo il Signore per averci portato anche fisicamente nella terra della Promessa, per aver fatto della nostra Fraternità il suo campo. Gli affidiamo la semina che c’è stata fino ad oggi e tutta quella che verrà. Perché sia, e rimanga sempre e per sempre, solamente opera di Dio. E continuiamo a stare. Accogliendo l’imprevisto, vivendo il momento presente, con la speranza nel cuore sempre, come ci ha indicato Ernesto fin dai primi istanti della nostra presenza qui. Perché molti, moltissimi siano toccati dal suo amore, lo incontrino. Non a parole, nei fatti. Nel silenzio di una vita in cui lui si fa Presente. Respirando quell’Amore nei piccoli gesti ricevuti o donati.
 

L'Arsenale dell'Incontro in Giordania
NP ottobre 2023

 

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