La comunicazione nei colloqui di lavoro

Pubblicato il 10-12-2015

di Elisa D’Adamo

di Elisa d’Adamo - La comunicazione è importante in tutti i rapporti interpersonali e da essa spesso possono dipendere opinioni o giudizi, difficili da scardinare. Il primo impatto tra le persone può essere positivo o negativo, creare interesse o antipatia, sicurezza o incertezza. Saper gestire al meglio le parole, il linguaggio del corpo, il modo di vestirsi, soprattutto nei primi minuti di un colloquio, può incidere notevolmente sul suo esito. E’ dimostrato, infatti, che l’impressione iniziale si forma nei primissimi 10 secondi di interazione tra due individui e che bastano pochi minuti successivi per stabilizzare la propria impressione, giusta o sbagliata che sia.

Nell'affrontare un colloquio di lavoro, occorre concentrare l’attenzione sulle cose da dire e su come dirle.Per una buona comunicazione, il linguaggio verbale deve essere efficiente ed efficace. Una comunicazione è efficiente quando il mittente si fa ascoltare e capire dall’interlocutore. E’ efficace quando raggiunge altri due scopi: essere ricordati e suscitare un feedback positivo.
Ecco alcuni consigli da seguire durante un colloquio di lavoro:
1. Argomentate le risposte in modo sintetico, ma evitate di usare monosillabi (sì/no)
2. Se avete bisogno di riflettere, per evitare di essere impulsivi, prendetevi qualche secondo prima di rispondere.
3. Partecipate attivamente al colloquio, facendo domande e chiedendo chiarimenti, sempre con cortesia.
4. Non interrompete il vostro interlocutore, salvo che non abbiate delle domande veramente importanti sull’argomento che si sta affrontando.
5. Rispondete con sincerità, senza mentire.
6. Siate pronti a ricevere domande inaspettate ed anche personali. L’obiettivo dell’esaminatore sarà verificare la vostra capacità di reagire agli imprevisti.
7. Se state parlando delle vostre esperienze precedenti, non criticate mai i vostri ex datori di lavoro.
8. Osservate le reazioni non verbali dell’esaminatore, possono fornire indicazioni utili per comprendere l’andamento del colloquio.
9. Evitate atteggiamenti difensivi circa le eventuali lacune del vostro curriculum professionale, ma dimostrate la volontà di migliorare i punti deboli rilevati.
10. Evitate frasi del tipo “accetto qualsiasi tipo di mansione” o “mi va bene qualsiasi cosa”. Al di là della propria situazione lavorativa ed economica, è bene ricordarsi che, in sede di colloquio, l’aspirante lavoratore offre la propria professionalità e non sta chiedendo un favore.

Il colloquio dura mediamente tra i 15 e i 30 minuti, un tempo breve, ma sufficiente a sottolineare i propri punti di forza e a celare i punti di debolezza.
Prima di iniziare una selezione, uno dei consigli più importanti è quello di raccogliere più informazioni possibili sull’azienda per la quale ci stiamo candidando. Sito internet, forum, annunci di lavoro, video su youtube: ogni canale può essere utile per conoscere la struttura, l’organico e le abitudini della realtà lavorativae sviluppare atteggiamenti “in linea” con il contesto in cui si chiede di essere inseriti.
Per non trovarsi impreparati alla prima e classica domanda “Mi parli di lei”, è utile prepararsi un breve discorso della durata di circa 3 minuti. In particolare si consiglia di impiegare circa 1 minuto per la presentazione personale, 1 minuto sulle esperienze lavorative e 1 minuto sul motivo della propria candidatura.

I selezionatori, spesso, utilizzano uno schema fatto di domande tipiche. Tra queste riportiamo quelle che potrebbero mettere più in difficoltà il candidato:
“Si descriva con tre aggettivi”
“Ci illustri il suo miglior pregio e il suo peggior difetto”
“Ci racconti i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza”
“Come reagisce agli imprevisti? Descriva una situazione di difficoltà in cui si è trovato e come l’ha gestita”
Inoltre vengono spesso proposte domande specifiche sulla gestione di complesse situazioni lavorative. Queste costringono l’interlocutore a risolvere velocemente la questione e possono suscitare un po’ di tensione e imbarazzo. La regola fondamentale è mantenere la calma e ricordarsi che, in riferimento a quesiti particolarmente difficili o di dubbia interpretazione, i selezionatori non danno tanto peso alla risposta in sé, quanto al processo mentale che ha portato il candidato alla soluzione del problema e alla sua capacità di risolverlo con razionalità e creatività (problemsolving).

Per concludere, ecco un breve video realizzato dall’Agenzia per il Lavoro Adecco, che illustra alcuni aspetti della tematica della comunicazione, durante un colloquio di lavoro.
https://www.youtube.com/watch?v=2M2s-EEurrE

[1° parte] - [2° parte]

Elisa d’Adamo

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