È nato prima l'uovo

Pubblicato il 28-11-2023

di Mauro Palombo

L’idea è infatti alla base di un’innovativa tecnologia che abbiamo in questi mesi sviluppato e sperimentato: un’incubatrice per uova alimentata da solare termico, per garantire il mantenimento della temperatura e umidità adatte alla cova artificiale. Perché? Le galline sanno fare bene il loro mestiere, ma lo strumento le eguaglia in efficacia – percentuale di schiusa delle uova fecondate intorno all’80% - permettendo però ben maggiore quantità ed efficienza nel generare pulcini.

Di per sé un’incubatrice è di uso comune sia a livello industriale che di piccoli produttori, ma l’originale soluzione adottata ha aspetti del tutto innovativi. L’obiettivo è utilizzarla dove non vi è accesso a energia di rete; ma anche evitando l’uso del fotovoltaico – solo un piccolo pannello per l’elettronica: sarebbe richiesta una ampia potenza, e un set importante di batterie per dare continuità all’alimentazione, con costi elevati e complessità di gestione.

Si è quindi riscoperta l’acqua calda: prodotta dal pannello solare termico, assicura temperatura (37- 38°) e umidità necessarie per i 21 giorni del ciclo di schiusa. L’elettronica di servizio ne ottimizza i livelli, controllandone il mantenimento entro i limiti opportuni agendo sulla circolazione in funzione dei valori raccolti dai sensori. Inviati anche sul web per un controllo da remoto.
Il funzionamento resta così semplice; innovazione adatta alle possibilità di valersene nella più ampia autonomia possibile, e mirata a bisogni essenziali: miglioramento della sicurezza alimentare promuovendo l’avicoltura attraverso una maggiore ed economica disponibilità diffusa di pulcini. Produzione quindi di proteine animali a costo contenuto – uova e carne – capace di generazione reddito, con ciclo finanziario più favorevole rispetto alla coltivazione. L’incubatrice è dimensionata – 280 uova – su esigenze di una piccola comunità, offrendosi per aggregare il lavoro di diversi piccoli produttori / famiglie allargate, essenziale per fare efficienza.

Un sostegno assegnato a valere sul bando “Tecnologie per lo Sviluppo sostenibile” della Fondazione Cariplo, ha accelerato lo sviluppo del progetto. E, come sempre, risorsa essenziale sono stati i professionisti e esperti che come volontari lavorano nell'ambito della ricerca applicata; volontà di incontro e prossimità alle vite di molti. Come già per il frigo solare, la sperimentazione prosegue ora nel Burkina Faso, presso le scuole professionali dei Fratelli della Sacra Famiglia; dopo anche un lungo periodo di formazione qui di due amici Fratelli tecnici burkinabè, collaborazione ormai costante per trasferire e propagare conoscenze e capacità.

Come di consueto, ci assume un ruolo propulsivo rispetto ad ambiti non considerati dal “mercato”, in un’ottica, nondimeno, di piena sostenibilità, per apportare benefici alle comunità di riferimento.
Fare “innovazione” per generare “sviluppo” e dove “produrre” è finalizzato al “condividere” per il bene comune, sostenendo la vita nei villaggi, elevandone condizioni e qualità.


Mauro Palombo
NP ottobre 2023

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