Tanzania, coltiviamo la natura

Pubblicato il 25-07-2020

 

Messi a dimora altri 32.000 alberi a Mkiu, Tanzania.

 

Non ne abbiamo forse chiaramente la percezione, ma il legno è tuttora una delle risorse più importanti al mondo. Circa un terzo della popolazione mondiale, vale a dire 2,4 miliardi di persone, utilizza il legno come principale risorsa per cucinare, per bollire l’acqua, per scaldarsi (FAO – The State of World Forests 2018).

Disboscamento, uso ancora inefficiente, in molti luoghi hanno reso il legno una risorsa scarsa, e l’ambiente depauperato; tuttavia conservazione e produzione di risorse possono andare insieme. La ‘coltivazione del bosco’ è strumento di sviluppo umano sostenibile: un consistente beneficio economico, intanto che si agisce in molteplici aspetti di cura dell’equilibrio ambientale.

 

In questi ultimi mesi, pur nel grande timore dell’emergenza sanitaria, e con le precauzioni da tempo adottate, a Mkiu – Tanzania, nell’ambito del progetto di sviluppo della Parrocchia animata dall’amico Padre Innocent Ngaillo, è stato possibile un ulteriore grande passo, che si unisce alle altre iniziative simili finora promosse. 

La Parrocchia ha avuto a gennaio a disposizione un ulteriore 70 acri (quasi 30 ettari) di pendici di valle, che è stata acquistata – con risorse autoprodotte dalle attività agricole e artigianali già avviate – in quanto offerta a condizioni molto favorevoli, seguito un intervento del Padre Innocent per sistemare l’acquedotto di un villaggio della zona, rimettendolo in uso. 

Grazie all’aiuto di alcuni amici che hanno reso possibile il lavoro, sono stati acquistati i semi ed è stato subito realizzato un vivaio con 32.000 piantini di eucalipto e pino (al costo di 1 euro ogni 32 piantini) e poi, settimane fa, messo a dimora nel terreno, in tempi brevi per valersi della stagione favorevole per l’impianto. 

Oggi si riscontra che la piantumazione ha dato il suo buon esito.

 

Ci vorranno ancora non poco tempo – parecchi anni – e cura, ma, ancora una volta, il grande bosco che sta nascendo sarà un ulteriore importante sostegno alla gestione delle opere per la comunità già esistenti – asilo, formazione agricola – e quelle che verranno – dispensario/maternità, orfanatrofio, acquedotto…

Nello spirito delle opere stesse, di cui sosteniamo la realizzazione creando condizioni per una successiva gestione in piena autonomia grazie alle risorse di iniziative in campo agricolo e artigianale, un altro tassello dove ambiente e promozione umana si sostengono a vicenda.

 

“Noi cerchiamo di piantare almeno 20 piantini per ogni albero che tagliamo a garantire che ci siano sempre piante e vegetazione per il futuro”.

Padre Innocent Ngaillo, Parroco di Mkiu

 

Associazione Sermig Re.Te. per lo Sviluppo

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