Uomo di misericordia

Pubblicato il 26-02-2024

di Max Laudadio

Tutti possiamo cambiare in meglio

Sono anni che rimango meravigliato dal cambiamento inaspettato di alcune persone e, ultimamente, succede sempre più spesso. Mesi fa, in occasione dell’inaugurazione di un bellissimo parchetto in un paese in provincia di Varese, un signore ha avuto la malsana idea di sfruttare quel momento per esibire la sua appartenenza ad un famoso partito politico italiano, montando un gazebo adornato da svariate bandiere riportanti il logo. Il partito appariva come l’organizzatore dell’evento, che in verità era stato voluto e gestito da un gruppo di volontari lontanissimi dalla politica becera di quel simbolo. Quell’uomo si era appropriato di qualcosa che né lui né i suoi superiori avevano contribuito a creare e non solo, si era messo a offrire un caffè a tutti i partecipanti con il chiaro intento di “comprarsi” i loro favori. Molta gente aveva immediatamente sottolineato la gravità di quel gesto, ma altra invece si era complimentata con il signore, e con il suo partito. In sintesi, la politica dell’assurdo aveva vinto ancora sull’ingenuità di molti cittadini.

Conoscendo bene la storia di quel piccolo paradiso, costruito per coinvolgere la gente con attività lodevoli come gli orti collettivi o i mercatini a km zero, e sapendo benissimo chi fossero gli autori di tale dono, mi sono sentito in dovere di tutelare il loro lavoro. Forse erroneamente, ma senza premeditazione, mi sono avvicinato a lui con la volontà di spiegargli che quel gesto lo avrebbe potuto evitare, e che sarebbe stato meglio smontare tutto prima che qualcuno avesse scelto strade molto meno diplomatiche delle mie. Non intendevo minacciarlo, e non ero nemmeno io quel “qualcuno”, ma la frase forse gli era arrivata con quel significato. Infatti, ha reagito con rabbia; insultandomi e dichiarando ad alta voce il disgusto nei miei confronti. Per lui ero un inutile giornalista, servo del potere, uno di quelli che si possono comprare con qualche soldo e anche frutto di una politica corrotta.

Al di là che la qualifica di giornalista non fa parte del mio curriculum, il resto delle offese mi ha colto impreparato e (ahimè!) la mia reazione non è stata così gentile. Le ore successive sono state molto tese; un po’ per il senso di colpa che da anni mi attanaglia ogni volta che faccio qualcosa che contrasta con le scelte di pace che voglio portare avanti, e un po’ per le occhiate minacciose e i continui attacchi che il signore per giorni ha continuato a lanciarmi sia per strada che sui social. E mentre la mia rabbia nei suoi confronti tramontava, la sua aveva continuato a crescere di settimana in settimana.

Per questo mai avrei pensato a quello che è successo dopo. Passata la tempesta, ho incontrato quell’uomo in varie occasioni e il suo sguardo su di me non era più quello accusatorio dei mesi precedenti. Un giorno stava riverniciando le porte della chiesa, un altro le pareti dell’oratorio, un altro ancora stava ripulendo la lunga strada che da casa sua portava al centro del paese. Qualche volta l’ho notato addirittura sbirciare dietro ad una siepe mentre dei volontari si dedicavano alla manutenzione delle pensiline degli autobus, e poi l’ho visto unirsi a loro. E l’ha fatto anche durante la consueta attività di raccolta mozziconi dai bordi delle strade e per la costruzione del Villaggio di Natale. L’attivista politico che avevo conosciuto come opportunista e iroso si stava trasformando in un uomo diverso e l’inadeguatezza mostrata in passato era svanita. Anzi, si era modificata in azioni di volontariato.

Non posso sapere se il suo cambiamento sia il frutto di qualcosa in particolare, l’unica cosa di cui posso essere certo è che un cambiamento c’è stato; negli atteggiamenti, nelle azioni, ma principalmente nello sguardo. Un giorno mi si è avvicinato con gentilezza, sembrava avesse qualcosa di molto importante da dirmi. Voleva scusarsi per quello che aveva fatto e che mi aveva detto. Ho sottolineato che non era necessario e che le sue parole mi avevano commosso.

Ognuno di noi può sbagliare, io per primo lo faccio costantemente, ma ritengo che chi riesce con umiltà a riconoscerlo, a chiedere scusa, a cercare il perdono nella propria coscienza, sia molto avanti nel cammino verso la scoperta del vero senso della vita. Non posso che dire GRAZIE a quel signore, oggi è un vero uomo di misericordia.

Max Laudadio

NP Gennaio 2024

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