Quelli del bullone

Pubblicato il 21-12-2023

di chiara

C‘è un giornale che mette al centro l’esperienza e le idee dei giovani, per davvero. Si chiama Il Bullone, è nato a Milano e ha come mente e cuore un gruppo di ragazzi e ragazze sparsi in tutta Italia, che si ritrovano periodicamente per le riunioni di redazione. Tra le pagine – su carta e online – si possono leggere storie legate soprattutto all’attualità e alla fragilità. Per capire bene il senso del progetto bisogna però fare un passo indietro e conoscere la realtà che gli ha dato vita, la Fondazione Bullone.

A spiegarne la mission è Sofia Segre Reinach, direttrice generale. «La nostra Fondazione lavora con giovani che hanno un’esperienza di malattia importante, come patologie oncologiche, disturbi alimentari o malattie rare. Li raggiungiamo con un’equipe di educatori negli ospedali e li coinvolgiamo in diverse attività pratiche. Con loro abbiamo imparato che malattie così impegnative rischiano di diventare totalizzanti e di annullare l’identità dei ragazzi e delle ragazze». Per questo l’obiettivo della Fondazione è proprio «accompagnare i giovani a prendere consapevolezza di ciò che stanno attraversando, ma anche aiutarli a vivere la patologia come una parte della vita e non come il tutto».

Alle proposte della Fondazione partecipano più di 200 giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni. C’è il giornale, ma anche la produzione di podcast e la collaborazione con diverse aziende nell’ottica di offrire spazi dove acquisire competenze professionali.

«Ad esempio, alcuni dei giovani curano una newsletter per i dipendenti di una grande azienda su tematiche legate all’inclusione» spiega ancora Reinach. C’è poi una mostra itinerante, Cicatrici, frutto di un percorso fatto con i ragazzi, le ragazze e i volontari della Fondazione. «La prima esposizione è stata nel 2018 – racconta la direttrice generale – ci siamo interrogati su quale sia la nostra cicatrice, tutti ne abbiamo una, nel corpo o nell’anima, no? E poi l’abbiamo rappresentata con una statua». Bullone ha alle spalle più di dieci anni di attività e nasce da un’esperienza molto personale. È stata fondata nel 2012 da Bill Niada, un imprenditore milanese che ha perso la figlia per una malattia oncologica. Da quel momento ha orientato tutta la sua attività verso il no-profit.

Chiara Vitali

NP Novembre2023

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