OVERLAND
Pubblicato il 31-08-2009
Nel 1995 Beppe Tenti crea Overland. L’intento: compiere il giro del mondo con camion appositamente attrezzati. Nell’arco di 6 anni ha attraversato 121 Paesi, percorrendo 1.500.000 km.
di Daniele Ballarin
Nel 1995 Beppe Tenti crea Overland in collaborazione con l’Iveco, con l’intento di compiere il giro del mondo per mezzo di camion appositamente attrezzati. Nell’arco di 6 anni la spedizione di Overland ha attraversato 121 Paesi, percorrendo 1.500.000 km . Con il materiale registrato è stata realizzata dalla RAI una trasmissione televisiva in 50 puntate, con altissimi indici di ascolto. |
La prima è una domanda personale sulla tua esperienza: quando e come è partita?
Qual è la tua filosofia di vita?
Come sono le strade di Overland? |
Come si spiega secondo te il successo televisivo di Overland? C’è perché le nostre avventure sono vere. Non è come “L’Isola dei Famosi”: tutti sanno che i protagonisti vivono in albergo, poi fanno solo alcune riprese, di giorno o di sera, a seconda della necessità. Noi facciamo un viaggio vero, ci fissiamo due punti: uno di partenza e uno di arrivo; in mezzo dobbiamo districarci tra mille difficoltà. Un ostacolo spaventoso è la burocrazia. Il nostro è un lavoro di gruppo, ma io sono l’unico responsabile di tutto: camion, attraversate, scalate, trekking, ma soprattutto voglio essere responsabile dell’amicizia e della vita anche di chi mi sta intorno. Arrivati alla meta, la sofferenza che ci aveva accompagnato nei momenti duri del viaggio resta solo un ricordo. In tanti hanno continuato a fare viaggi perché avevano scoperto una dimensione umana e sociale di libertà, non legata agli schemi normali. |
Diverse volte siete stati in Cina, cosa ci racconti di questo grande Paese? Faccio un esempio: con Overland 4 ero arrivato in Kyrgyzstan e stavo per passare il confine per poi scendere fino a Pechino. Avevo tutti i visti e i permessi necessari, pagati 300.000 dollari, per stare tre giorni in Cina. All’improvviso mi bloccano i permessi perché avevano visto sul nostro sito internet una cartina con la scritta Tibet in rosso e più alta di alcuni millimetri rispetto alle altre. Mi hanno fatto aspettare cinque giorni. Ho dovuto cambiare tutto quello che c’era su internet, cancellare la scritta in rosso, scrivere Cina più grande, scrivere Tibet piccolo come le altre province, se si poteva anche più piccolo, per avere il permesso di entrare.
A fine ottobre dello scorso anno ero a Nanchino per dei festeggiamenti in una fabbrica; ero arrivato con una vecchia macchina, Itala. In uno stabilimento di 2.100 persone, lavorano ad ogni turno 700 persone; un turno, in rappresentanza anche degli altri due, fa una protesta, uno sciopero, non per chiedere un aumento di stipendio, ma perché le toilettes siano di più, un po’ più comode e quelle degli uomini un pochettino più lontano da quelle delle donne. Invece per i datori di lavoro le toilettes erano solo un luogo di perdita di tempo, quindi dovevano essere visibili a tutti, così chi le usava avrebbe fatto in fretta per non sentirsi a disagio. Gli operai chiedevano anche una mensa più confortevole, più calda, specialmente di inverno. Li hanno lasciati fare. Il mattino successivo hanno ritirato loro il tesserino e li hanno licenziati in tronco, tutti. La Cina è un Paese che, anche se ha dato una possibilità a tutti di sollevare la propria condizione economica, in molte cose non è per nulla differente da una dittatura. Chi non va a fondo nella realtà cinese, non riesce a capire perché ci sia tale predominio economico: se io sono una pulce è inutile che ammazzi il cavallo, me ne sto buono buono sul cavallo e vado avanti per sopravvivere. |
La Cina ha delle sacche di povertà, specie dove si cava il carbone, contrapposte a zone di ricchezza. Ci sono miliardari pari al doppio della popolazione italiana, 180 milioni di persone! Ecco perché poi possono venire qui e comprare quello che vogliono, anche la Fiat - ma speriamo che non capiti. |
Quanto costa un viaggio tipo?
E come fate a finanziarvi? |
intervista a Beppe Tenti a cura di Daniele Ballarin |
Info: overland.org |