Miniere

Pubblicato il 09-03-2024

di Matteo Spicuglia

C’è una frase bellissima della scrittrice e filosofa Simone Weil: «Esiste in me un deposito d’oro da trasmettere… Non c’è nessuno per riceverlo.
Questo non mi dà dolore. La miniera d’oro è inesauribile». Parole semplici per condividere una certezza interiore e anche la solitudine tipica di chi vede lontano. Ma un punto fermo c’è e vale per tutti: ognuno di noi ha una miniera d’oro dentro, un tesoro unico, sempre diverso, alimentato dall’esperienza, dalle consapevolezze maturate, dagli incontri, dall’amore messo in circolo, a volte anche dagli errori.
È una cassetta degli attrezzi speciale che può essere messa in comune e a servizio.

Quando uno fatica, ecco il sostegno di un altro che ha già percorso quella strada. Quando uno è nel buio, ecco il chiarore che ha già illuminato l’esperienza dell’altro. Quando uno ha paura, ecco la parola mai vuota di chi ha capito magari un pezzetto in più. La miniera di dentro non conosce classifiche, non ne esiste una migliore dell’altra, una più o meno degna. Perché l’oro è oro ovunque lo trovi, che sia pepita nella roccia o pagliuzza nel fango.
Il problema è che molto spesso ce lo dimentichiamo. Magari abbiamo imparato a non guardarci più l’ombelico e a riconoscere la miniera che ci abita, ma non siamo più capaci di contemplare e imparare dalle miniere degli altri.
È uno degli effetti di questo tempo così polarizzato che chiede di schierarsi sempre e comunque. Su ogni tema, su ogni questione, su ogni fatto, persino sul cuore e sulla vita delle persone. Nessun ambiente è immune da questa deriva, nemmeno la comunità dei credenti che dovrebbe avere la grammatica dell’amore e del rispetto sulle labbra e al contrario, spesso, è responsabile di una controtestimonianza.
L’esito è senza scampo: l’impossibilità di scoprire nuovi tesori. Non scopriamo tesori quando andiamo dietro ai pregiudizi e assolutizziamo il nostro punto di vista.

Non scopriamo tesori quando la morale diventa una clava e pensiamo che le persone siano fatte in serie. Non scopriamo tesori quando vediamo l’altro come minaccia e non siamo disponibili ad ascoltarlo, così com’è, come un dono. Non scopriamo tesori quando pensiamo di avere la verità in tasca e la pretesa di dire ad altri che cosa fare nella vita.
Non scopriamo tesori quando non siamo disposti ad andare oltre la paura per cambiare qualche idea. Non scopriamo tesori quando usiamo la cornice della nostra cultura come unico strumento per capire il mondo.
Non scopriamo tesori quando non ci facciamo interpellare dalla gioia e dal dolore di chi ci passa accanto. Non scopriamo tesori quando alimentiamo la logica delle categorie e incaselliamo tutto: vissuti, ferite, risorse. Non scopriamo tesori quando dimentichiamo che il senso della vita è disperso in briciole perché ognuno possa farne parte per poi condividerlo.
Non scopriamo tesori quando ci sentiamo risolti e autosufficienti, quando in realtà nessuno lo è perché abbiamo bisogno costantemente di accompagnarci e di camminare insieme. Non scopriamo tesori quando le idee lasciano il posto alle ideologie, rendendoci incapaci di vedere nell’altro un uomo e una donna come me.

Quanti tesori dimenticati! Quante occasioni perse! Questo sì è un peccato. Per fortuna, la miniera d’oro è inesauribile…
 

Matteo Spicuglia
NP febbraio 2024

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