Con Maria

Pubblicato il 31-10-2023

di Cesare Falletti

Nei mesi di agosto e settembre la Chiesa fa memoria e festeggia ben 5 volte la Vergine Maria, Madre di Dio. L’ultimo capitolo della Lumen Gentium, il documento conciliare sulla Chiesa, è un breve trattato sulla Madonna, prezioso e profondo, che ci fa conoscere la Madre di Gesù in modo giusto e tale da nutrire l’intelligenza e illuminare il cuore.

La devozione mariana, presente nella Chiesa fin dai primi secoli, ha preso col tempo delle note e sfumature che ponevano la Vergine in una luce gloriosa, ma non unita a tutto il cammino della Chiesa, di cui Maria è il primo membro, la figura e la Madre. I vescovi di allora hanno dovuto discutere molto per mettere in luce l’importanza di parlare di Maria nella Costituzione sulla Chiesa e non tenerla a parte, separata dal popolo di Dio. Il rischio era infatti di separarla dal mistero della salvezza che riguarda tutte le persone umane. Anche Maria ha avuto bisogno della salvezza, nonostante la sua Concezione Immacolata. Infatti, come dice chiaramente la formulazione del dogma, è grazie ai meriti del mistero pasquale di Cristo che la hanno avvolta – per così dire in anticipo – che Maria è stata salvata dal peccato già nella sua concezione, ed ha potuto accogliere nel suo grembo il Verbo di Dio Salvatore divenendo il luogo in cui, unendosi alla nostra umanità, Dio ci ha unito alla sua divinità. Per questo Maria fa parte della Chiesa e, pur essendone il membro più eccellente e santo, cammina come pellegrina con tutti noi e lavora perché tutta l’umanità sia unita con lei nell’adorazione del Dio Trino ed Unico. Se nell’annunciazione è stata il luogo della presenza incarnata del Figlio di Dio, divenuto anche Figlio di Maria, nel Cenacolo in attesa della Pentecoste, Essa è stata il punto attorno alla quale gli apostoli sono rimasti uniti e hanno ricevuto lo Spirito Santo che di essi, con Maria, ha fatto il primo nucleo della Chiesa sposa di Cristo e presenza nel mondo del Verbo di Dio; bocca che annunciava a tutte le genti e in tutte le lingue la Parola di Dio.

Il papa Paolo VI ha voluto completare la riflessione conciliare proclamando Maria Madre della Chiesa, per sottolineare quanto la Chiesa e Cristo sono un solo corpo, che non ha abbandonato il mondo nell’Ascensione di Cristo, che al contrario è la realizzazione della promessa finale di Gesù: «Io sono con voi fino alla fine del mondo». Maria, rispondendo nella pienezza della sua libertà umana con il suo «Sì» all’invito divino portato dall’arcangelo Gabriele ha ricevuto lo Spirito Santo e ne è diventata suo tempio e in Lei si è formata la persona umana del Verbo: col battesimo in Cristo anche noi diveniamo Corpo di Cristo, Figli di Dio e Tempio dello Spirito ed insieme membra vive della Chiesa. Per questo, come dice il nostro documento conciliare: la Chiesa con affetto di pietà la venera come Madre amatissima.

Maria, in questa luce, trova tutto il suo magnifico posto nella devozione cristiana, senza esserne staccata come una figura parallela a Cristo; non perde nessuno dei suoi privilegi, né delle sue prerogative che la rendono vicina a noi, ma inserisce le nostre preghiere, suppliche e lodi nel mistero della Croce e della Risurrezione di Cristo, mistero unico della nostra redenzione. Come ha detto San Bernardo: «Noi diciamo: Maria! E Lei dice: Gesù».

La Madre di Dio è figura della Chiesa nell’ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo. In questa luce è contenuta tutta la devozione dei cristiani, che la riconoscono vergine donata esclusivamente allo Sposo divino, che è Sposo della Chiesa, e Madre di tutti i credenti, perché nella sua fede e nella sua carità li genera a Dio Padre, come la Chiesa, Madre dei credenti, grembo in cui essi nascono alla vita divina.


Cesare Falletti
NP agosto / settembre 2023

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