Tim Easton - Sitting on the top of the world

Pubblicato il 18-04-2024

di Gianni Giletti

Un american traditional, brano che ha quasi cent’anni, un country blues che ha solcato i decenni con un sacco di esecutori, sparsi per ogni angolo d’America, che l’hanno reinterpretato in mille modi diversi. Insomma, un mito.
Questo illustre sconosciuto ne dà una versione “brutti, sporchi & cattivi”, usando solo la sua voce catramata e una chitarra slide, che stride e sferraglia, che ricorda deserti e desolazioni del Sud Ovest degli USA.
Voce espressiva, qualche arpeggio articolato, giusto per dare il ritmo, ma la sfida del musicista è rendere l’atmosfera di cui sopra con poche parole e suoni, ma ricca di umori e suggestioni.
E devo dire, ci riesce. Brano scuro, polveroso, essenziale.
Basic.

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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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