Un bagno di realtà

Pubblicato il 31-08-2009

di Michelangelo Dotta


Estate, tempo di vacanze. Disintossicarsi dall’informazione può farci scoprire che i nostri cinque sensi funzionano ancora..

di Michelangelo Dotta


Da alcuni anni ormai, quando mi reco all'estero non per motivi di lavoro, ho felicemente sperimentato e messo in pratica l'astensione totale da ogni qualsivoglia forma di informazione e aggiornamento mediatico rispetto alla cronaca e ai fatti del mondo, delle sue piccole e grandi tragedie quotidiane, del suo sopravvivere a se stesso sempre più palesemente legato alla sola capacità di rivelarsi e vendersi attraverso l'immagine, la rappresentazione artificiale e artificiosa di un universo virtuale che attraverso i giornali e la televisione ci si appiccica addosso ogni istante della nostra giornata.

Non è per nulla facile, e paradossalmente nemmeno spontaneo, svincolarsi da quel meccanismo inconscio che nel tempo di una sola, massimo due generazioni, ci ha reso schiavi dei mezzi di informazione, dipendenti svogliati e passivi di un sistema globale sempre più capillare, che pretende e impone aggiornamenti continui, analisi dei fatti, prese di coscienza e partecipazione collettiva ai destini dell'umanità intera.

In questa sorta di grande ragnatela che non conosce confini né di mare né di terra, la tecnologia tesse maglie sempre più strette cui è difficile sfuggire; i quotidiani elettronici ci raggiungono attraverso internet sull'atollo maldiviano, mentre Frizzi e la Litizzetto attraverso l'etere, in differita, per affacciarsi allo schermo a cristalli liquidi che troneggia ai piedi del letto nella stanza d'albergo di New York.

La seduzione è fortissima: all'imperativo che ci impone aggiornamento come moneta di scambio per essere attivi e all'onor del mondo, è difficile sottrarsi, bisogna razionalmente impegnarsi per non allungare la manina e schiacciare il fatidico pulsante, l'incommensurabile click. Ma se ci riesci, se sei in grado di frenare l'indomabile pulsione, ecco che lentamente, dopo ogni cellula del corpo, anche ogni neurone del cervello inizia ad assaporare un'insospettabile vacanza, un ozio mentale che ha il sapore della rigenerazione, dello spazio libero in cui la fantasia corre.

In questo clima anche la percezione delle cose muta, il tuo occhio non guarda ma vede la realtà circostante, l'esistente si colora di sensazioni dal sapore nuovo, una sorta di primitivo approccio dove i cinque sensi, tutti insieme, ti fanno assaporare il gusto della fisicità della tua presenza. Sei lì, in mezzo a migliaia di persone in centro a Times Square, nel centro di Manhattan, nel centro di New York, nel centro del mondo e non è un film, non è la televisione, è l'America vera.

Per quel tempo di vacanza non cercare altro, in questo luogo l'umanità intera è rappresentata, vive e si muove accanto a te, divide con te l'aria pungente che respiri, ti culla e ti comprende nelle tragedie come nelle gioie dell'universo e, se chiudi gli occhi e poi li spalanchi d'improvviso, ti rendi conto che non è un sogno, non è la televisione, ma è la realtà che ti osserva tutt'intorno.

Michelangelo Dotta
da Nuovo Progetto maggio 07

 

 

 

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