ROMANIA - BAIA MARE

Pubblicato il 30-04-2021

TRA GLI ESCLUSI

Tra desolazione e miseria, andare incontro alle situazioni più difficili, e farsene carico con costanza: bambini e ragazzi di strada, famiglie o ciò che ne resta, periferie esistenziali.

Dove la vita affonda nell’abbandono, il bene va oltre, per fare persone nuove, nonostante tutto. 

Progetto attivo dal 1999, e a continuare

Baia Mare è una città nel nord-ovest ai piedi dei Carpazi. Un tempo molte miniere, sfruttate con ogni mezzo, ora solo poche fabbriche estere a dare un po’ di lavoro. Un Est profondo, sostanzialmente immutabile, vicino ma lontanissimo, dove i turisti vengono poco. In compenso, sono molti quelli che da qui se ne vanno. L’economia si subentra alla politica. Molta la desolazione.

La presenza dei Padri Somaschi inizia nel 1997, con l’apertura della Fundatia de Voluntari Somaschi  che si è fatta carico della fascia sociale più difficile, i ragazzi di strada, i bambini poveri e abbandonati, i bambini rom e le loro famiglie e tanti altri tipi di grandi povertà.

Anima di un impegno ‘di frontiera’ è il grande cuore di Padre Albano, che vive giorno e notte il carisma di farsi accanto a giovani scartati e fuori da ogni forma di integrazione sociale, andandoli a cercare in strada dove la colla da calzolaio è la compagna che promette con inganno sollievo alla disperazione, in quartieri popolati da violenza e degrado e dove nessuno mette piede, accogliendo e custodendo ciò che resta di famiglie allo sbando, situazioni inimmaginabili se non fossero vere e quotidiane. “Cerchiamo di farne delle persone nuove, nonostante tutto…”. Dove la vita affonda nell’abbandono, il bene va oltre.

 

ALLA RICERCA DI CHI SI Ė PERSO

Molti i servizi, mirati alle diverse situazioni.

Una Casa di pronta accoglienza nei duri mesi invernali, aperta per 50 di bambini e ragazzi di strada: fare la doccia, cenare e avere un letto e un posto caldo dove passare la notte. Nel resto dell’anno i ragazzi sono seguiti più volte a settimana nei loro punti di incontro, dove ricevono un pasto serale, un controllo medico, o altri servizi grazie anche a un gruppo di volontari giovani e adulti .

Una Casa Famiglia per 10 bambini o ragazzi abbandonati, con ospitalità continuativa.

Un Centro diurno per 30 bambini provenienti da famiglie disagiate.

La Scuola di alfabetizzazione aperta a più di 80 bambini che non frequentano la scuola o l’hanno abbandonata, con problemi di droga, di povertà e senza alcun tipo di educazione. Un inizio, molto ‘creativo’, una sfida per cercare di recuperare un legame, un interesse per l’apprendimento, autostima.

Ma sono poi molte centinaia le persone che dalla Fundatia attingono vita. Tutte le iniziative nascono da una relazione con la gente nei quartieri più disastrati e dimenticati dove si vive in spazi piccolissimi, baracche, senza igiene, né riscaldamento, ma con molta miseria. A centinaia di famiglie sono offerti aiuti di estrema necessità, anche in villaggi vicini: legna per superare l’inverno, vestiti, scarpe, materiale scolastico, alimentari… Da tempo è attiva una farmacia per i poveri della città, e collaborando anche con ospedali e Croce Rossa; un gruppo di medici offre consultazioni a chi non può permettersele. Dall’aiuto nascono prospettive sulle persone, le famiglie. Perché i bambini, con tutta la forza che si portano dentro, per quanto siano poveri e affamati, continuino ad essere bambini, che hanno voglia di giocare, a cui piace imparare… puntando a costruire un progetto educativo e di inserimento sociale per ogni beneficiario.  

 

UNO SFORZO DA SOSTENERE

Prendersi cura dei ragazzi di strada e dei bambini poveri vuol dire lavorare a lungo termine e con passi lenti. Fin dagli inizi le opere della Fundatia hanno dovuto pensare alla loro sostenibilità attraverso aiuti ma anche da proprie iniziative di generazione reddito. Che sono poi anche una risposta alla grande necessità di lavoro di ragazze – vari confezionamenti di sartoria e altro su commessa -, che possono però portare con se i bimbi; ai ragazzi che devono ‘imparare il lavoro’ – una segheria, e vendita di legna da ardere. Un servizio importante è poi quello del negozio dove materiali – abiti,  scarpe, e altro - donati vengono posti in vendita a persone che così possono procurarsi beni di prima necessità, trasformandoli in risorse per il mantenimento dei servizi e delle carità, in costante crescita.

Ma ovviamente la sfida, ardua, è anche far crescere una comunità di operatori che li svolga, con cura e responsabilità; molto si investe nella formazione di volontari, adatti e capaci ad un lavoro tanto complesso, e che rappresenta aprirsi ad una mentalità di generosità e impegno, novità in questo scenario.

Da vent’anni l’amicizia con Padre Albano ha portato il Sermig ad essere un costante e importante sostenitore di questo prezioso servizio, in vari modi. Sono state inviate circa 2.800 t di materiali con spedizioni a cadenza mensile. Destinate risorse, attrezzature per i laboratori, strutture e arredi per accoglienze, contributi nella organizzazione di attività e reperimento commesse di lavoro.

Amicizia e sostegno che intendiamo mantenere per tutto quanto saremo in grado di fare.

 

Associazione Sermig Re.Te. per lo Sviluppo – Arsenale della Pace, Piazza Borgo Dora 61 Torino

IBAN: IT29  P030 6909 6061 0000 0001 481   Banca Intesa SanPaolo

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