O tutti o nessuno

Pubblicato il 27-08-2012

di Andrea Gotico

Dopo l’Estate Ragazzi, nelle prime due settimane di agosto l’animazione dei bambini e dei ragazzi di Porta Palazzo è continuata presso l’Arsenale della Pace grazie all’aiuto dei gruppi di giovani che frequentano le settimane di formazione del Sermig. Ogni giorno circa cinquanta bambini e ragazzi che non sono potuti andare in vacanza, si sono incontrati per studiare, giocare, andare in piscina, stare e crescere insieme.



I bambini stanno giocando ad un tiro al bersaglio speciale: per fare vincere la loro squadra devono colpire con una spugna bagnata il bambino della squadra avversaria che ha appeso al collo il cartello con il punteggio maggiore. Improvvisamente Mahmoud, un bimbo egiziano si allontana dal gioco, arrabbiato per avere ricevuto un cartello con un punteggio troppo basso: nessuno lo avrebbe colpito e non avrebbe potuto divertirsi e bagnarsi come tutti gli altri bambini.
Senza dire una parola i ragazzi di Genova, Padova ed Ancona che stanno animando e conducendo il gioco interrompono la partita e circondano Mahmoud, convincendolo in pochi secondi a tornare a giocare con tutti gli altri bambini. È la stessa cosa che era successa nella favola del Pulcino Carboncino che avevamo letto insieme ai bambini al mattino, un Pulcino molto arrabbiato con il mondo e con tutti gli altri pulcini, perché destinato a rimanere per sempre piccino piccino, senza potere mai crescere.
I pulcini di quella favola avevano fermato tutta l’Isola dei Pulcini perché credevano davvero che se in mezzo a loro c’era un pulcino triste, non potevano essere felici. Carboncino era stato guarito dal sorriso di tutti gli altri che gli avevano fatto capire che la sua vita da pulcino avrebbe avuto comunque un senso, anche se sarebbe rimasto per sempre piccino piccino, perché aveva tanti amici che gli volevano bene.

Anche per Mahmoud tutti gli animatori e tutti i bambini si sono fermati: senza di lui il gioco non poteva continuare. È bastato aggiungere uno zero al suo punteggio e tutti hanno potuto ricominciare a giocare insieme. È successo tante altre volte in queste due settimane, quando un altro bambino non voleva partecipare a qualche attività e si allontanava dal resto del gruppo, venendo richiamato dopo pochi secondi dal coro di tutti gli altri bambini che gridavano forte forte il suo nome, perché il divertimento poteva continuare solo se partecipavano tutti.
Leggendo insieme alcune favole di Ernesto Olivero, abbiamo cercato di imparare un po’ di più a volerci bene e a rispettarci, anche se arriviamo da tutto il mondo e abbiamo culture, religioni, lingue diverse. Grazie al Pulcino Carboncino abbiamo imparato quale può essere la forza e la magia di un sorriso, grazie alla Bambola di Pezza quella di un abbraccio e grazie all’Orso Gnomby quella di tante coccole, fatte o ricevute.

E grazie all’aiuto dei giovani da tutta Italia che hanno speso un pezzo delle loro vacanze per gli altri all’Arsenale della Pace, tanti bambini e tanti ragazzi si sono dimenticati per qualche giorno di essere a Torino e si sono divertiti un mondo imparando un sacco di cose nuove e conoscendo tanti nuovi amici. Anche senza andare in vacanza.

Marco Grossetti

Per avere maggiore informazioni sul progetto dell’Arsenale della Piazza, leggere le favole che raccontiamo ai bambini e vedere altre foto di queste due settimane potete andare sul nostro blog
arsenaledellapiazza.blogspot.com

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