Ernesto Olivero intervista Madre Teresa

Pubblicato il 11-08-2012

di Redazione Sermig

Madre, chi è Gesù?
Gesù è Dio da Dio, vita da vita, vero Dio da Dio vero, generato e non fatto, uno nella sostanza con il Padre. Egli è via a Dio, Egli è la vita da vivere, è la gioia da partecipare, è l'amore da amare, è la verità da dirsi, è la pace da donare.

E la Mamma di Gesù, la Madonna?
Maria è la madre nostra e la madre di Gesù. Ella è piena di grazia, piena di pace. Ella, di tutte le donne, è stata la prima a ricevere Gesù. E immediatamente, appena lo ricevette lo partecipò a noi. Maria è la causa della nostra gioia.

Che cos'è la preghiera?
La preghiera è essere una cosa sola con Cristo. La preghiera è conversazione con Dio, la preghiera è permettere a Dio di pregare in noi! Essere di fatto una cosa sola con Lui. La preghiera è essere operosi: toccarlo, servirlo, amarlo. Perché, se non lo conosciamo, se non lo conosciamo nei poveri, non si è capaci di pregare. Ecco perché, se preghiamo, crederemo: perché il frutto della preghiera è la fede. E il frutto della fede è l'amore. E il frutto dell'amore è il servizio. Se realmente preghiamo, se lasciamo che Gesù preghi in noi, saremo capaci di donarlo agli altri, perché Egli è la luce che deve splendere attraverso di noi, in noi; e attraverso di noi a tutti coloro con cui veniamo a contatto.

Oggi tanti sacerdoti, tante suore sono in crisi. Quanto devono pregare i sacerdoti e le suore per farsi aiutare da Gesù?
Dipende dalla loro fedeltà a Cristo, da ciò che Gesù vuole da loro. E se i loro cuori sono puri, sapranno quando e quanto spesso e quanto continuamente potranno pregare: perché possiamo pregare con il lavoro se lo facciamo con Gesù, se lo facciamo appartenere soltanto a Gesù. Il lavoro che tutti noi abbiamo da fare è soltanto attuare il nostro amore per Cristo in un'azione vitale. Perciò, se noi realmente amiamo Dio, se realmente siamo ciò che dobbiamo essere, se realmente viviamo e amiamo Cristo con un amore indiviso nella castità, attraverso la libertà della povertà, in una resa totale all'obbedienza, saremo capaci di amarlo, di amarci gli uni gli altri, come Cristo ci ha detto.

Chi sono i poveri da aiutare, Madre?
Lei ed io!

Lei, Madre, ha ricevuto molti premi ed è difficile pensare che un’amica di Gesù debba ricevere premi. Come ha usato questi premi?

I premi che mi danno sono soltanto uno strumento che la gente adopera. Di fatto, i premi sono dati in nome dei poveri e per i poveri. E sono pure un segno che la gente comincia a rendersi conto, comincia a divenire cosciente che ci sono i poveri nel mondo, comincia a farsene carico, e perciò, sapendo che noi stiamo lavorando per i poveri, la gente non fa che servirsi di noi per dare i loro doni ai poveri. I loro premi appartengono ai poveri. Io sono uno strumento, sono soltanto le mani per ricevere e anche le mani per usare.

Come si sente nella Chiesa oggi?

Piena di vita, piena di gioia, perché Gesù è la vita.

Come desidera la Chiesa oggi?
Santa! Essere ciò che è Gesù, lo stesso ieri, oggi e domani. Tocca a ciascuno di noi essere santi, essere capaci di partecipare della grandezza e della vita della Chiesa.

Come sarà la Chiesa domani?
Il domani non è ancora venuto, ma sarà la stessa, perché Gesù è lo stesso anche domani.

Donare la vita a Dio, farsi suora, farsi prete, molti dicono che è vita sprecata. È vero?
È sprecare il tempo se non si vive secondo Dio; ma noi siamo stati scelti da Gesù per appartenere a Lui. E quale umiltà è maggiore dell'umiltà di Gesù che ha voluto chinarsi su di noi per sceglierci ad essere la sua mano, ad essere il suo occhio, il suo cuore? Oggi, Dio ama il mondo attraverso di noi; ci manda nel mondo per portare il suo amore e la sua compassione, e attraverso di noi Egli manda ripetutamente Gesù, così che noi possiamo vivere e proclamare il suo amore al mondo. Allora, una cosa simile, per i religiosi, non è perdita di tempo. La vita spesa nel servizio di Dio è il più bel dono di Dio all'umanità.

Che cos'è il peccato?
Il peccato è una separazione, è un'offesa al buon Dio, è un rifiuto del suo amore, rigetto del suo sangue prezioso. Il peccato è una premeditata ferita al cuore di Gesù.

E come ci si riconcilia con Dio dopo aver peccato?
Se fissate la Croce, la Croce è la risposta al peccato, perché Gesù è morto sulla Croce per redimerci e se noi realmente fissiamo bene la Croce, vediamo che la sua testa è chinata per baciarci, perdonarci; le sue mani aperte, stese per abbracciarci, ci aspettano; e il suo cuore è aperto per riceverci, per lavarci nel suo sangue prezioso. Nessun peccatore, se capisce la Croce e l'Eucaristia, ha alcuna ragione per rimanere un peccatore.

Che cos’è la speranza?
La speranza è la gioia dell’attesa. Noi aspettiamo di essere con Dio, di andare a Lui, di andare a casa di Dio, perché la morte non è altro che andare a casa, a Dio: la speranza è di vederlo, di essere con Lui per tutta l’eternità.

Qual è la chiave della gioia?
Dobbiamo scegliere di essere poveri e raggiungere questa libertà: se vogliamo essere proprio come Cristo e capaci di amare liberamente, anche noi, come Lui, dobbiamo diventare poveri; non perché dobbiamo essere poveri come i poveri, ma perché scegliamo di essere poveri come Cristo, e questa è la causa della gioia.
Se siamo poveri, siamo liberi, siamo puri di cuore e potremo vedere Cristo in ognuno di noi, perché Lui non può mentire e Lui ha detto: «avevo fame e mi avete dato da mangiare; ero nudo e mi avete rivestito; ero senza casa e mi avete accolto». Facendo questo a Lui attraverso i poveri, noi diffondiamo il suo amore attraverso la carità

<< indietro

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok