PROCESSO ETERNIT

Pubblicato il 19-08-2011

di Gian Mario Ricciardi

È cominciato a Torino il processo del secolo per le vittime dell’amianto killer. Elevato il numero di parti civili. Partecipano avvocati e giornalisti da vari Paesi europei, assenti gli imputati.

di Gian Mario Ricciardi

La fabbrica dell'Eternit Giustizia per una strage lunga quarant'anni al processo Eternit, il primo contro i vertici della multinazionale dell'amianto che, secondo la Procura di Torino, è responsabile della morte di almeno millesettecento persone di Casale Monferrato e Cavagnolo. I numeri sono spaventosi: 2056 morti, 833 malati, 245 milioni il risarcimento chiesto dall'Inail.

Il picco delle vittime dell'amianto-killer in Europa s'avrà nel 2020 e purtroppo l'elenco delle vite cancellate non è destinato a fermarsi. È tra Casale Monferrato e Cavagnolo la spoon river dell'amianto italiano.

Il processo a Torino. L'altissimo numero di parti civili - 2889 - ha costretto il tribunale ad usare per l'udienza le due maxi aule, la cinque e la magna. A queste s'aggiungerà anche l'auditorium della Provincia all'incrocio tra via Cavalli e corso Inghilterra.

Per far decollare il dibattimento verrà rallentata l'attività di molti uffici. Il presidente del tribunale Luciano Panzani ha chiesto agli avvocati di impegnare gli uffici solo per le pratiche più urgenti. Il problema principale sarà quello di assicurare l'ingresso a chi ne ha diritto. Si pensa di distribuire dei cartoncini di diverso colore per le varie aule. Il presidente Giuseppe Casalbore vuole tempi rapidi.

Telecamere ammesse in aula. Intanto il pm Raffaele Guariniello e i pm Alessandro Santangelo e Fabrizia Pironti stanno preparando le loro mosse. I legali degli imputati, lo svizzero Stefan Smidaney e il belga Jan Luis Cartier, si stanno preparando per un dibattimento che s'annuncia lungo anche se si ipotizzano due udienze a settimana.

È un processo a cui guardano anche i Paesi stranieri. Dalla Francia, dalla Spagna, dalla Svizzera e dal Belgio sono arrivati avvocati interessati al procedimento per i morti dell'amianto. Alcuni di loro sono anche stati nominati come parti civili di operai morti in Italia. Molte le associazioni da Casale Monferrato, da Rubiera di Reggio Emilia, da Bagnoli, vicino a Napoli. Gli imputati non si sono presentati.

Gian Mario Ricciardi

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