La casa sulla roccia

Pubblicato il 02-09-2013

di Franco Ardusso

 

Amen è una delle poche parole ebraiche che sono state conservate nella lingua originale dalla preghiera dei cristiani. Non tutti sanno però che la parola "credere" sempre nella lingua ebraica, deriva dalla stessa radice di Amen e significa: essere stabile, essere sicuro, essere fiducioso.


...Franco Ardusso

 

Credere in Dio per l'ebreo significa affidarsi a lui in un atteggiamento di sicura fiducia, che si fonda sulla conoscenza di Lui, delle sue azioni salvifiche e delle sue promesse. Il profeta Isaia, in polemica nei confronti di coloro che riponevano male le loro sicurezze e speranze perché contavano solo su se stessi, oppure sul tempio, o ancora sul ricorso alle potenze politiche straniere, diceva: "Chi crede, non verrà meno" (Is 28,16).

Il profeta intendeva affermare che chi si affida a Dio e costruisce su di lui, trova un fondamento sicuro, per cui non sarà travolto. Solo Dio è la roccia salda alla quale bisogna aggrapparsi, e sulla quale bisogna fare affidamento nei propri progetti. Anche nei salmi ci si rivolge talora a Dio invocandolo come "mia roccia", "mia rupe". Gesù riprenderà questo motivo della roccia al termine del discorso della montagna, la dove afferma che colui che ascolta le sue parole e le mette in pratica è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa non sulla sabbia, ma sulla roccia (cfr Mt.7,24).

Così dicendo, Gesù fa capire che cosa significhi credere in Lui: affidarsi con cuore aperto e accogliente a lui e alle sue parole, che sono come la roccia stabile contro la quale nulla possono i venti impetuosi e le piogge torrenziali. E' significativo che la professione di fede cristiana, che recitiamo ogni domenica nella celebrazione eucaristica, cominci con la parola credo e termini con la parola amen, formando una bella inclusione all'insegna dei concetti di solidità, di affidabilità, di fedeltà.

Questi concetti non rappresentano forse l'aspirazione più profonda del cuore umano in cerca di una patria sicura, non sottoposto al continuo fluttuare del tempo? Ogni uomo, mosso dall'apertura illimitata del suo desiderio, cerca qualcosa - qualcuno di affidabile, un porto sicuro, al quale, nel corso della storia sono stati assegnati nomi diversi. Tutti, a livello conscio o inconscio, crediamo in qualcosa o in qualcuno sulla base di una fiducia di fondo che ci abita e che influisce su di ogni nostra azione.
Il vero problema sta nel sapere in chi o in che cosa si debba riporre la fiducia di modo che essa non rimanga frustrata o delusa. La ricerca umana di ciò che è assolutamente affidabile trova una qualche risposta nelle religioni dell'umanità. La fede cristiana a sua volta addita questa risposta indirizzando lo sguardo verso l'unico Dio che ha preso forma umana in Gesù Cristo. La fede cristiana si riconosce nella bella espressione dell'apostolo Tommaso, dapprima incredulo, ma poi credente, allorché, davanti al Cristo risorto esclama: "Mio Signore e mio Dio" (Gv 20,28).
Franco Ardusso

 

 

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