L’amore non muore mai

Pubblicato il 10-08-2012

di dom Luciano Mendes

Come mettere d’accordo un padre buono e misericordioso con le malattie e le devastazioni del mondo?.

Edificio crollato per un terremotoCome mai tutto questo male nel mondo? Il male impedisce di fare il bene, per cui mi sento già condannato oggi e nel futuro. Perché Dio allora mi ha creato? Non puoi dire a Dio: tu non mi dovevi creare perché io uso male la mia libertà. Se ci sono ingiustizie è perché non siamo capaci di essere fedeli all’attrazione del bene, all’uso corretto della libertà. Se siamo in un mondo dove c’è il male, non possiamo scappare, ma possiamo cercare di condividere questa situazione, cercare di superarla ed aiutare gli altri a loro volta a vincerla. Nel mondo ci sono dolori e tante cause di sofferenza e disperazione. Sono dunque necessari i profeti, che ci aprono i cuori alla gioia del sapersi amati da Dio e condotti da lui all’incontro, nella pace e nell’amore, per sempre. Credo che il Signore chieda di essere - nella semplicità – banditori dell’amore fra gli esseri umani e della fiducia incrollabile nel Signore della vita. Una seconda domanda: “Come mettere d’accordo un Padre buono e misericordioso con le malattie e le devastazioni del mondo?”.

Chiunque si trova prima o poi davanti alle malattie e alle devastazioni. Non sappiamo cosa dire. Siamo come avvolti dalla nebbia senza vedere la luce. Qualcuno potrebbe concludere che il male, il dolore è talmente scombussolante che non permette più di vedere l’amore di Dio. Non si vede come armonizzare il male evidente con la bontà del Signore. Ma è possibile un altro atteggiamento, che si fonda sul rendersi conto che Dio ci ama. Come il bimbo ogni giorno è convinto dell’affetto della mamma, così pure, a poco a poco, ogni persona può scoprire nella vita la grazia e i segni meravigliosi dell’amore di Dio verso di lei, fare dell’amore di Dio una convinzione così forte e penetrante che non crolla mai. Davanti alla sfida del dolore incolpevole, riconosce che non è in grado di capire il perché queste cose succedono, ma non dubita dell’amore. Proprio come il bimbo, che non capisce perché la mamma lo cura con una medicina che lo fa soffrire o perché gli impedisce di giocare con il coltello, ma non mette in dubbio l’amore della madre.

Disabile in carrozzina sulla riva del mareNon avendo la possibilità di spiegare perché Dio permette la distruzione di vite che potevano essere risparmiate, ad esempio da un terremoto, ci presentiamo davanti al Signore riconoscendo la nostra difficoltà di spiegare il fatto, ma ci affidiamo a Lui nella certezza che, trovata la spiegazione, saremo capaci di capire in chiave nuova il perché di tanti misteri. È quello che San Paolo scriveva riflettendo su tanti dolori: “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28), che sono convinti di essere amati da Dio. Questo ci avvicina ancora di più a Gesù che, sulla croce, soffriva, ma si affidava al Padre per portare fino alla fine il suo gesto, la sua testimonianza di amore per noi. Noi, davanti a molte situazioni, pur non capendo il perché e il come sono permesse da Dio Padre, sentiamo delle forze che nascono dall’amore nostro verso di Lui e ci affidiamo alle sue mani. È complicato, ma è pur vero che è la prova più bella dell’amicizia: fidarsi e affidarsi alla presenza dell’amato.

da NP 2009/03

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