Non sono superman

Pubblicato il 22-04-2018

di Flaminia Morandi

Flaminia Morandi - MINIMAdi Flaminia Morandi - Autostima è una parola abusata. Non c’è articolo di psicologia in pillole che non finisca per parlare di autostima e dei pericoli che una persona corre se l’autostima non c’è: comportamento arrogante e sprezzante, scoppi di rabbia e aggressività, dipendenza affettiva e altre pericolose dipendenze, disturbi dell’alimentazione e dell’umore. Tutto vero. Si elencano anche le regole per conquistare l’autostima: conoscenza dei propri difetti, attenzione alle proprie qualità, controllo sui pensieri negativi, pazienza con se stessi, rifiuto delle etichette e definizioni, non identificazione di sé con ciò che si possiede, assunzione delle proprie responsabilità, accettazione, anzi amore di se stessi. Anche qui, tutto vero.

Non sono norme molto diverse dai consigli terapeutici dei Padri della Chiesa per guarire le malattie spirituali dell’uomo. Ma è possibile farlo da soli, senza ricorrere a interminabili sedute psicoanalitiche che spesso non hanno altro esito che avvitarci ancora di più su noi stessi? È un pericolo che avverte già un salmo scritto dodicimila anni fa: Nel cuore dell’empio parla il peccato, davanti ai suoi occhi non c’è timor di Dio. Poiché egli si illude con se stesso nel ricercare la sua colpa e detestarla… La meta della perfezione da raggiungere con le proprie forze può essere la peggiore dannazione. La più fallimentare: la caduta più certa è quella dall’alto dei nostri propositi solitari. La più dolorosa, perché in un colpo solo dissolve qualunque autostima. A quel punto, come trovare in noi stessi la forza per ricominciare?

Per i cristiani non è vera nessuna dottrina che spiega l’uomo con l’uomo, la terra con la terra. L’autostima cristiana non è un esercizio autistico che mi esaurisce e mi stressa. L’autostima cristiana non rischia un superomismo che si gonfia di una immaginaria potenza e poi fa morti e feriti, a cominciare dal superman, come ci insegna la storia. San Giovanni Crisostomo dice bene qual è la mentalità cristiana. Dio, per il fatto di averci messo al mondo, ci ha dato la sua dignità, cioè lo Spirito Santo. Non solo: ha voluto darsi a noi, rivestendosi lui stesso della nostra fragile umanità. Già questo, insiste, sarebbe bastato a fornirci di autostima, perché ha inserito la natura umana nella Trinità divina. Ma non gli bastava ancora aver fatto questo regalo a tutta l’umanità: per qualcuno poteva essere un’idea troppo astratta, da cui poteva sentirsi escluso. Dio ha voluto darsi a ognuno singolarmente, per dire che il Verbo è presente in ogni carne. Per dire a ciascuno, fino all’ultimo uomo: non mangiare gli altri, mangia me. Vai nel mondo povero e debole come sei, ma pieno di me. Anche se non dovessi avere fede in me, non importa. Basta la mia, di fede: sono io che mi fido di te.

Flaminia Morandi
MINIMA
Rubrica di NUOVO PROGETTO

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