La cura della meraviglia

Pubblicato il 10-04-2018

di Marco Grossetti

di Marco Grossetti - Non basta indossare un mini kimono bianco come la neve per diventare un angioletto.

Indossano tutti un elegantissimo kimono bianco sul tatami in stoffa in perfetto stile giapponese del Dojo Ken Yu Shin di via Mantova a Torino. Meraviglia, è la parola che ripete continuamente ai bambini ed ai ragazzi che frequentano la sua palestra, il maestro Pietro Villaverde, dopo avergli chiesto di sedersi in maniera ordinata e composta per il saluto iniziale in cui augura loro una buona pratica, “o negai shimasu”.

Tutti hanno una cintura di colore diverso, ma il senso non è quello di sconfiggere un avversario e di essere o sentirsi più bravo di qualcuno: l’aikido è un’arte marziale non competitiva, ognuno viene aiutato a migliorarsi, conoscere se stesso, superare insicurezze e paure.
Al Dojo Ken Yu Shin nessuno si arrabbia, alza mai la voce o finisce in punizione: non c’è ne bisogno. Meraviglia, è la parola che Pietro ha sempre sulle labbra per ogni piccolo atleta che riesce ad andare oltre un proprio limite, contenere l’aggressività e l’agitazione, imparare una cosa nuova o ripetere alla perfezione un movimento che aveva già provato altre mille volte.

Bene, bravissimo, grande, fantastico: sono i continui incoraggiamenti del maestro per i suoi campioni, parole che riescono come per magia, senza nessuna minaccia e nessun urlo, a calmare anche quei bambini che a scuola sono abituati a picchiare tutti ed a distruggere tutto.
Da un paio di anni, Pietro è diventato anche amico dei ragazzi che frequentano l’Arsenale della Pace: ha accolto direttamente nella sua palestra i bimbi più aggressivi, aiutandoli ad avere almeno un posto al mondo dove riescono ad essere diversi. Tutte le settimane viene al Sermig e una ventina di ragazzi che frequentano le scuole medie del territorio possono sentirsi un po’ più forti e un po’ più felici grazie a lui.

Poi corre in palestra per una lezione: quest’anno ha aperto le porte del Dojo Ken Yu Shin anche ad una decina di adolescenti di Porta Palazzo. La vera meraviglia è che Pietro non ha mai chiesto o voluto un euro per tutto questo: lo fa semplicemente per amore e per passione.
Sul tatami di via Mantova non esistono la competizione, il giudizio, la derisione, l’offesa: ognuno è seriamente impegnato a migliorare se stesso e riuscirà a farlo solo se anche i suoi compagni diventeranno un po’ meglio di quello che erano prima.

Tutti hanno la possibilità di superare quei limiti che le persone sono abituate a mettersi da sole, pensando di non essere capaci. L’aikido può essere una medicina con un potere curativo molto forte per bambini con disturbi del linguaggio, dell’attenzione e del comportamento: attraverso il gioco e il movimento, aiuta a potenziare la coordinazione, esercitare la memoria visiva e rispettare le regole, migliorare la relazione e la collaborazione con gli altri.

Non basta indossare un mini kimono bianco come la neve per diventare un piccolo angioletto: la cura della meraviglia funziona e ti permette di diventare bravo, bello e buono perché senti che tutte le persone che hai attorno pensano che tu possa essere così.

Marco Grossetti
FELICIZIA
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

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