Il futuro della Cina

Pubblicato il 20-12-2016

di R. Bonomo

di R. Bonomo e V. Turinetto - Basta guardare le etichette dei nostri vestiti per capire che molte delle nostre magliette hanno viaggiato più di noi: il made in China, Vietnam, Bangladesh è una realtà che ci invita a riflettere.

Noi italiani siamo meno dell’1% della popolazione mondiale, ed è difficile continuare a pensare di essere noi al centro del mondo. Abbiamo bisogno di informarci di più e meglio. Non è facile perché molte notizie si nascondono in mezzo a informazioni più vistose ma molto meno importanti.

Concentriamo allora la nostra attenzione sul Sesto Plenum del Partito comunista cinese che si è svolto alla fine di ottobre. È stato un incontro al vertice ristretto ai soli 400 membri del Comitato Centrale del Partito che però è stato fondamentale per dettare la linea politica ed economica della Cina dei prossimi anni. Proviamo a ragionarci sopra: 400 persone che decidono senza possibilità di opposizione il destino di uno Stato di quasi un miliardo e mezzo di persone, il cui destino influenzerà pesantemente la vita di tutti i cittadini del mondo. Le loro discussioni e le loro decisioni non possono non interessarci perché ci riguardano.

Tra i temi affrontati troviamo la lotta contro la corruzione dei funzionari che sta consentendo al leader del partito Xi Jinping di concentrare tutto il potere nelle sue mani o le scelte di politica economica dal rilevante impatto ambientale.

Nei prossimi anni la Cina ha in mente di arrivare a possedere almeno un centinaio di centrali nucleari. Alcune di queste saranno presto costruite in zone ai confini del Vietnam molto popolate e soggette a tifoni. Nonostante le critiche vietnamite e le perplessità e i rischi denunciati dell’Agenzia Atomica Internazionale, il progetto va avanti. Per la Cina è una semplice questione di politica interna. Ma è veramente così?

Come Fukushima è stata per l’energia nucleare e l’ambiente, così la recente crisi finanziaria è stata per l’economia: non esistono più oggi questioni meramente nazionali. Per convinzione o necessità il nostro sguardo si deve allargare a tutta l’umanità. Ne va del nostro futuro.






Rubrica di Nuovo Progetto

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