Il movimento del fasciatoio

di Andrea Gotico - Mio nonno lo diceva sempre: “Non si può sapere tutto… ed è meglio così!” Con queste parole nella testa punto gli occhi attraverso qualche blog in direzione Val di Susa e guardo il movimento no tav che si muove e schiva i colpi di armi illecite (così si dice), gettate ad altezza uomo dalla polizia. Ma siccome faccio parte di quella categoria privilegiata di persone che non riesce a trovare abbastanza elementi per schierarsi, non posso fare a meno di approfittare di questa mia posizione per capire una cosa: io faccio parte del movimento del fasciatoio! E il fasciatoio ha in sè un dono: infonde nell’uomo la capacità di riconoscere la propria battaglia, e ci dice che solo a partire da questo luogo io posso salvare il mondo.

Da questo luogo non voglio più sapere di chi è la colpa. Non voglio più sapere se è la polizia che prende ordini dalle persone sbagliate o se sono giovani e anziani che si sentono partecipi di una giusta battaglia ad avere ragione, perché so che lontano da qui cadrei nel tranello di credere di essere nel giusto. Mi conosco: più mi sento nel giusto più mi arrabbio e più facilmente divento ingiusto convinto di essere ancor più giusto. È la tentazione del male, è così da sempre, e al male interessano solo le botte, non le ragioni del pugno.

Il male prende due ragioni e le annienta senza sforzi, perché si uccideranno da sole. È da quando sono nato (grazie a qualcuno che decise consapevolmente di unirsi al movimento del fasciatoio) che guardo israeliani, palestinesi, indiani e cowboy farsi la guerra, ma solo ora capisco che se sarò presente a me stesso nell’atto di cambiare il pannolino al mio gnomo, avrò salvato davvero il mondo e avrò fatto qualcosa di concreto per chi è in conflitto. Capisco solo ora cosa intendesse mio nonno nel dire: “Stai lontano dai guai figliolo!”.

ORZATA CON LATTE – Rubrica di Nuovo Progetto