MEDIO ORIENTE TERRA AMICA
Raccolta fondi per progetti in Siria, Palestina, Libano:
• sostegno alla popolazione provata da guerre, fame, povertà
• promozione di sviluppo a partire dalle comunità locali
IBAN IT29P0306909606100000001481
Associazione SERMIG RE.TE. PER LO SVILUPPO ONLUS
CAUSALE: EMERGENZA MEDIO ORIENTE
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MEDIO ORIENTE – TERRA AMICA
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aggiornamento 14 maggio 2025
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Il bisogno di pace è nel cuore di tutti. Essere operatori di pace oggi significa credere alla pace prima ancora di vederla.
Viverla concretamente nelle piccole scelte quotidiane della nostra vita, vincere la resistenza che vuole convincerci che impegnarsi non serve a niente.
La storia passa anche attraverso ognuno di noi. Ogni nostro gesto, atteggiamento di verità e di giustizia, vale: ognuno può fare la differenza.
Seguendo il cuore è possibile cominciare a percorrere la via della pace con semplici gesti quotidiani.
Oggi la beatitudine degli operatori di pace è da vivere così.
Anche nei momenti in cui si fatica a vedere la prospettiva, è fondamentale esserci e crederci.
Anche nel Medio Oriente dove si combatte in modo sempre più cruento, esasperando gli ostacoli a un futuro di pace gli uni accanto agli altri, abbiamo desiderato essere vicini alla gente che la guerra la subisce, per lenire la disperazione di una grande emergenza, senza rinunciare a costruire un po’ di futuro.
La generosità di tanti amici ancora una volta è stata stupefacente e ha permesso di iniziare a raggiungere diverse realtà, e tante persone.
Abbiamo approfondito contatti e relazioni con realtà ecclesiali della Terrasanta, Siria, e Libano, individuando opportunità di collaborazione su specifiche iniziative.
Per esse, finora, 70.000 Euro sono già stati messi a disposizione.
PATRIARCATO LATINO DI GERUSALEMME: PALESTINA E GAZA
Il Patriarcato ha condotto, senza clamore, un’azione ampia e importante sia a Gaza - dove è stata una delle poche entità che ha potuto operare - che in Palestina, per tutto il lungo tempo del conflitto.
A Gaza gli interventi sono stati principalmente indirizzati all’emergenza alimentare e sanitaria. Nei Territori e a Gerusalemme Est hanno riguardato anche il sostegno scolastico e - a fronte della crisi economica e degli impieghi - l’accesso alle abitazioni e a opportunità di reddito in maniera dignitosa, non solo attraverso l’erogazione di sussidi.
Il Patriarcato si propone di mantenere i programmi di aiuto fintanto che sarà possibile, adattandoli ai possibili sviluppi dello scenario, consapevole che le conseguenze della guerra permarranno per anni.
Gli aiuti hanno avuto un profondo impatto nelle comunità. Per le comunità cristiane, in particolare, hanno contribuito a preservarne la storica presenza in questa regione, i loro legami sociali, offrendo prospettive e capacità per mantenere dignitosamente opportunità di vita. Questo resta un obiettivo anche delle possibili future azioni.
Collaboriamo quindi al sostegno di borse di studio per la scuola elementare e superiore sia in Palestina, sia in Giordania, e anche per gli studenti universitari.
L’obiettivo è di mantenere l’opportunità della scolarizzazione a tutti i livelli, nonostante la grave crisi economica determinata dal venir meno dell’attività turistica e dalla flessione di quelle commerciali, colpite anche dalle pesanti limitazioni di movimento, per alleviarne le conseguenze nel tempo.
ARCIDIOCESI SIRO-CATTOLICA DI HOMS: SIRIA
Il vescovo, Mons. Jacques Mourad, ha rappresentato la nota situazione generale di emergenza dopo 14 anni di conflitto, che hanno ridotto in povertà la stragrande maggioranza del Paese.
Il recente passaggio di potere ha in questi mesi avuto le sue ripercussioni anche nella quotidianità.
La Chiesa è impegnata in qualche modo a rispondere alle molte richieste d’aiuto, provenienti principalmente della comunità cristiana che - a causa degli eventi bellici e soprattutto dell’emigrazione - risulta scesa dai 3 milioni di prima della guerra ai circa 250.000 membri attuali. La richiesta è quindi di poter aiutare queste persone per far loro ricominciare una vita, con dignità.
L’aiuto è rivolto ai poveri, al di là di ogni appartenenza religiosa - cristiani di ogni appartenenza e musulmani - anche per offrire una testimonianza di rispetto e unità, nonostante le diversità.
Si collabora quindi a sostenere necessità di emergenza: aiuto sanitario per medicinali e interventi chirurgici, aiuti di sussistenza, aiuti agli studenti, assistenza per gli affitti, per il riscaldamento durante l’inverno, per i trasporti.
Accanto all’emergenza, anche la Diocesi promuove iniziative in ambito scolastico e formativo che sostengano una prospettiva per il futuro, al di là della crisi attuale: - per i bambini, progetti educativi e di riabilitazione che li aiutino a superare il collasso della scuola pubblica, oramai senza risorse.
- per gli adulti, programmi di studio, incontri e formazione per sviluppare il loro lavoro, inclusi laboratori e piccoli progetti.
- per studenti universitari, messa a disposizione di spazi di ospitalità e studio.
PARROCCHIA – CONVENTO DI SANT’ANTONIO DA PADOVA, TIRO - LIBANO
La Parrocchia - che è anche convento francescano - il cui territorio è molto ampio nel sud del Paese, ha per un tempo ospitato molte famiglie cristiane profughe della zona, assistendo anche la gente del villaggio di Deir Mimas, sulla sponda nord del fiume Litani, in una zona che è stata pesantemente bombardata con fosforo bianco: la ripresa della vita nel villaggio richiederà la bonifica dei terreni, mentre le produzioni, note per la loro qualità, sono perdute.
Verso la fine di novembre del 2024, ritrovandosi anche la Parrocchia stessa nella zona dei combattimenti, tutti hanno cercato rifugi di fortuna a Beirut.
Da qualche settimana la gran parte delle persone sono rientrate, un po’ per cercare di riprendere la loro vita, un po’ perché non possono permettersi oltre di alloggiare lontano da casa. Il Convento era stato riaperto, riparando vari danni alle sue strutture, che sono anche segno della identità della comunità cristiana di rito latino nel sud del Libano.
In particolare si tratta ora di recuperare le condizioni di vita delle famiglie nelle campagne, famiglie che hanno perso i raccolti e devono ripristinare campi e oliveti.
Oltre a qualche necessità di aiuto di emergenza - pacchi alimentari, riparazioni delle case, aiuti per affitti di chi non è rientrato - il sostegno sarà principalmente orientato a ripristinare le attività agricole del villaggio di Deir Mimas: acquisto di piante di olivo e di uno scuotitore elettrico a pettine, rimozione erbacce, aratura e concimazione… di modo che la comunità possa riprendere a vivere della propria terra.