Il momento presente

Pubblicato il 05-02-2017

di Cesare Falletti

Cesare Falleti - CUORE PUROdi Cesare Falletti - Si è aperto un nuovo anno; per sé non cambia nulla, i giorni si susseguono ai giorni; ma possiamo pensare che non sappiamo assolutamente cosa vivremo, cosa succederà e neanche se ne vedremo la fine. Questo incognito non è da subire con quell’angoscia che ci prende quando non siamo padroni della situazione, dei giorni che verranno, ma da ricevere con quell’umiltà, che è contenta di ciò che vive e cerca di costruire con poche forze un futuro migliore.
Nulla deve essere dato per scontato: non solo non possiamo dirigere il futuro, ma neanche noi stessi. Le certezze che abbiamo sono fragili; possiamo perdere tutto: le cose materiali, la testa, la fede, perché nulla ci appartiene di diritto e su nulla abbiamo un vero possesso stabile.

Ma la vita ci è data giorno per giorno, minuto per minuto; e questo non possiamo perderlo, neanche con la morte. La vita è fedele, non il nostro esserci, non le cose su cui ci appoggiamo. La vita è fedele, perché non ci è tolta anche se è continuamente trasformata. È come se stessimo tessendo un arazzo, ma il filo che ci è dato cambia continuamente, di colore, di spessore, di materiale. Ricevendolo si inventa il disegno, perché la tela è nelle nostre mani; non quello che abbiamo già in testa, ma uno che viene dall’esistenza man mano che consideriamo positivamente i fili che ci arrivano e da loro ci lasciamo ispirare sul da farsi.

germoglioAl termine il filo sarà quello del colore della Gloria e della Vita eterna. In questo senso il “nulla è dato per scontato” diventa un buon annuncio: la novità ci permette di creare, di essere veri collaboratori di quel Dio che disturba i nostri piani, perché la sua creazione non è ripetitiva, malgrado il susseguirsi di solstizi ed equinozi. Come ogni anno, l’anno appena trascorso ha avuto i suoi drammi, le ferite dolorose, gli scandali, le svolte che hanno aperto su storie incerte, il ripetersi di drammi e tragedie che sembrano non trovare un termine. Come ogni anno ci siamo chiesti “perché” davanti a una natura che ci ha tradito (ma che anche noi abbiamo spesso tradito); cosa che ci disorienta più ancora della furiosa malvagità dell’uomo, a cui purtroppo sembriamo anche troppo abituati. Ci sembra di essere attaccati dagli sconvolgimenti naturali all’improvviso e senza una ragione come dal terrorismo assassino, che colpisce or qua or là, e non possiamo ribellarci, attaccare, né difenderci. Il momento presente può esser accolto come l’unica cosa stabile: in questo momento so cosa vivo, anche quando sono smarrito; oppure lo vedo come sabbia che scivola fra le mani difronte alla quale non si può far nulla per trattenere.

Davvero nulla? L’unica cosa che possiamo fare nel momento presente è mescolare alla sabbia dei semi di vita, di bontà, di bellezza, di fede, di speranza e di amore e lasciarli scivolare fra le nostre dita in modo che dopo il nostro passaggio la terra sia fertile, fiorita, più luminosa e più vivibile. Noi, infatti, non possiamo vivere che il presente, ma possiamo dare vita al futuro e ne siamo grandemente responsabili. “Lasciare il mondo migliore di quello che abbiamo trovato”: questa famosissima frase di Baden-Powell è un grande programma, che permette di vivere in modo positivo, di vincere ogni amarezza, di arrivare a una meta. E ogni meta è partenza per un cammino che punta più in alto. Fino alla fine e… dopo la fine.
Si è aperto un anno nuovo; non è dato per scontato che riusciremo a viverlo meglio del precedente. Non sarà migliore se le liste delle nostre imprese si allungano, se tutto sarà solamente più tranquillo per noi; ma lo sarà se la dose di speranza che lasceremo, che avremo insegnato, e su cui ci saremo appoggiati sarà più grande e avrà sostenuto ogni nostro passo.

Cesare Falletti
CUORE PURO
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

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