Libert-AI

Pubblicato il 10-04-2025

di redazione Unidialogo

L’intelligenza artificiale e le sue implicazioni: opportunità, limiti, questioni etiche.
Un tema enorme da affrontare senza pregiudizi e con fiducia. Se ne è parlato nell’incontro dell’Università del Dialogo del Sermig con una riflessione specifica sul tema della libertà, ospite la scienziata Barbara Caputo che martedì 8 aprile, negli spazi dell’Arsenale della Pace di Torino ha dialogato sul tema “Libert-AI”. Professoressa ordinaria del Politecnico di Torino, Barbara Caputo dirige l’Hub sull’Intelligenza Artificiale dell’Ateneo. È considerata una dei massimi esperti in materia. Da novembre 2022 è co-fondatrice e presidentessa di Focoos AI, spin-off del Politecnico di Torino, vincitore del premio PNI 2023. Ecco alcuni spunti della serata. Per un più ampio resoconto, rimandiamo al numero di maggio del mensile Sermig NP-Nuovo Progetto.

L’IA non avverrà, c’è già. L’IA fa già parte della nostra vita da 20/30 anni, è pervasiva come l’elettricità, è abilitatrice di tutta una serie di funzioni che riguardano la nostra vita. IA è l’automazione dell’elaborazione dei dati digitali. Oramai oggi tutto è diventato un dato digitale. Pensiamo alle vecchie macchine digitali: oggi uno smartphone fa foto ad altissima risoluzione con il telefono aggregato. Oggi abbiamo la capacità di trasformare ogni fatto della nostra vita in dato digitale. Abbiamo due scelte: o buttiamo via tutto o con questi dati possiamo costruire qualcosa di nuovo.

Vedo nell’IA una grande possibilità di crescita dei percorsi creativi delle persone. Oggi i ragazzi possono inventare, creare contenuti video audio musicali con pochissimi costi. Questo è uno spazio di libertà molto ampio. Anche nell’insegnamento vedo spazi importanti. Si possono pensare a percorsi formativi personalizzati capaci di andare incontro alle esigenze di ciascuno.
Il progresso tecnologico ha avuto sempre delle implicazioni, per esempio ambientali. Queste tecnologie sono incredibilmente energivore, i calcolatori disperdono enormi quantità di calore e hanno bisogno di continuo raffreddamento. Si può lavorare sulla mole di dati che servono all’addestramento, sembrano che molti non servano. Bisogna conoscere bene il funzionamento per capire come operare.

In questo momento storico, l’IA sta contribuendo ad aumentare i divari. Le diseguaglianze ci sono. Io penso alle diseguaglianze che vivono i giovani di oggi. Immagino tutti vorrebbero lavorare su questi temi. Ma se nasci dalla parte sbagliata del mondo non potrai mai avere gli strumenti concreti per tradurre in realtà quello che studiano in teoria. Per come è il campo da gioco in questo momento non si può pensare diversamente. Mi piacerebbe che tutti gli studenti in Italia avessero la possibilità di andare almeno una volta sul super computer italiano che si chiama Leonardo. È veramente importante che i ragazzi si cimentino direttamente su queste macchine.
 

Redazione Unidialogo


 

Foto: Renzo Bussio

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok