2 giugno sempre
Pubblicato il 13-10-2024
Il 2 giugno del 1946 si è svolta in Italia la prima votazione a suffragio universale, momento in cui per la prima volta anche le donne hanno potuto esercitare questo fondamentale diritto politico. Una data storica, che ha segnato la nostra storia e ha fatto nascere la Repubblica Italiana. Quel giorno 25 milioni di persone, su 28 milioni di italiani aventi diritto, si sono recate alle urne: circa l’89% della popolazione.
Il cammino per arrivare fino all’oggi è stato lungo e articolato, fatto di ricostruzioni, momenti tragici, boom economici e crisi, nuove frontiere e sfide; è nata la Comunità Europea, poi Unione Europea, realtà unica al mondo, con una propria moneta unica. Ma oggi sembra che molti abbiano dimenticato il cammino percorso. Proprio le recenti elezioni europee hanno visto una partecipazione di meno del 50% degli italiani, un record negativo; soprattutto tra i giovani c’è sempre meno interesse a occuparsi della “cosa pubblica”, c’è distacco e poca educazione al bene comune. Come uscire da questa spirale negativa? Da dove ripartire?
Inoltre, in quei giorni mi è capitato di parlare a scuola, con ragazzi di 1516 anni della Repubblica Italiana e del comune sogno europeo come di un’eredità preziosa da custodire e far crescere, perché la fiamma accesa tanto tempo fa non si spenga, ma sappia resistere ai venti della storia, anche quelli avversi e possa crescere. Mi sono detto che bisogna ripartire da questi due aspetti: dall’accogliere gli ultimi ed educare i giovani. La politica dovrebbe tornare a occuparsi con più cura di questo. È il nostro futuro. Intanto nel piccolo molti stanno facendo tutta la propria parte.
Roberto Lerda
NP giugno / luglio 2024