HAITI - ACQUEDOTTO POURCINE
Pubblicato il 16-07-2024
9 gennaio 2025
Padre Miraglio: "La guerra dimenticata di Haiti"
di Federica Bello - La Voce e il Tempo
“I veri Santuari delle montagne sono le sorgenti”
“L’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani.
Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità.
Questo debito si salda in parte con maggiori contributi economici per fornire acqua pulita e servizi di depurazione tra le popolazioni più povere.”
(Papa Francesco, Laudato Sì, 30).
Le sorgenti sono così preziose perché sono fonte di vita, creano un habitat unico, sono luoghi di grande bellezza, hanno spesso un valore culturale e storico importante per la comunità locale.
Le sorgenti d'acqua sono un tesoro prezioso da custodire con cura.
Proteggendo le sorgenti d'acqua, proteggiamo la vita, la bellezza e il futuro della comunità di Pourcine – Pic Makaya.
HAITI: UN PAESE ALLA DERIVA
Un’isola difficile da vivere, dove lo Stato via via si è dissolto, e il dominio sul territorio è esercitato da bande criminali in lotta tra di loro, e che non lasciano alla gente nulla per costruirsi una vita, a stento per sopravvivere.
Haiti è il Paese più povero dell’emisfero occidentale, profondamente sottosviluppato, ed estremamente fragile: da molto tempo un Paese alla deriva, risucchiato in un vortice di povertà, degrado ambientale, dittature, e instabilità politica. Il territorio è in larga parte montagnoso, densamente popolato, e deforestato – eredità di un passato di piantagioni di canna da zucchero coltivate da molti schiavi; la vulnerabilità ambientale amplifica le conseguenze dei ricorrenti e devastanti cicloni. Non mancano ancora grandi catastrofi come il terremoto del 2010 e quello del 2021. Enorme la disparità tra i pochissimi abbienti e la gente che vive in assoluta precarietà in bidonvilles urbane e rurali. Quasi unica risorsa una piccola agricoltura di sussistenza, oltre all’emigrazione clandestina verso la vicina Repubblica Dominicana, la cui situazione è ben migliore. Nella totale insufficienza di infrastrutture – con diverse parti del territorio poco accessibili -, energia elettrica, acqua potabile e sistema fognario, il livello di igiene è subumano. Altrettanto insufficienti le strutture sanitarie. Malnutrizione, epidemie, e malattia per molti ne sono le conseguenze.
PADRE MASSIMO MIRAGLIO