Africa il sole restituito
Pubblicato il 08-01-2023
Una soluzione tecnica deve garantire la funzionalità cui è destinata e, allo stesso tempo, creare nuove possibilità di relazione solidale tra la gente. Per generare cambiamento, una migliore qualità della vita.
È questo lo spirito dell’installazione, presso il Centro agricolo-artigianale della parrocchia di Mkiu in Tanzania, del nuovo impianto fotovoltaico, che recupera e rende disponibile alla comunità la sola abbondante, e soprattutto abbordabile, fonte di energia del mondo povero.
Le soluzioni adottate, con elementi innovativi, rispondono alle complessità delle utenze da alimentare. Il campo fotovoltaico è di 48 pannelli, per un totale di circa 12 kWp, con 3 inverters, ciascuno, capace di gestire fino a 4kw max in uscita, sincronizzati tra loro con un’uscita finale trifase. Completa, un set di 12 batterie al litio, elemento di particolare efficienza.
Dimensione dell’impianto, buone condizioni di acquisto dei materiali, e la possibilità avuta di disporre gratuitamente dei pannelli, nuovi, da ditte che ne curano le prove vita, hanno suggerito l’invio dall’Italia dei suoi componenti. La realizzazione ha richiesto un lungo impegno nel tempo: dalla progettazione tecnica, alla raccolta delle necessarie risorse, fino a far giungere i materiali a destinazione. Nelle scorse settimane, il viaggio di due amici tecnici molto esperti, che, con ispirazione e ancor più traspirazione, hanno curato l’installazione – incluso la posa di qualche km di cablaggi – e l’avvio; affiancati passo passo da tecnici locali – per loro una grande opportunità di formazione specialistica – che contribuiranno poi alla continuità del servizio.
L’impianto è d’ora in poi, un grande contributo alla sostenibilità di tutto quanto realizzato finora assieme alla parrocchia di Mkiu. Passi di un cammino maturo, che sta dando frutti davvero buoni e abbondanti per tutta la gente del territorio.
L’utenza di maggior portata è il laboratorio di falegnameria e carpenteria, che ora potrà maggiormente espandere il suo volume di attività, dando così lavoro stabile a diversi ragazzi. Poi c’è la parrocchia, la sua pastorale, e i suoi servizi; l’asilo, il centro agricolo che è lavoro e soprattutto formazione, orti e frutteti comunitari, e poi diffusione nelle famiglie di nuove opportunità di sicurezza alimentare e reddito. Tutto vissuto nella responsabilità delle persone per l’esito del loro lavoro, ma anche nell’unità di iniziative per promuovere assieme i frutti di tanta fatica – ad esempio, unendosi per una vendita più equa.
Ovviamente, l’impianto è stato pensato anche per quello che ancora si spera di poter realizzare: una accoglienza di bambini soli, servizi sanitari incluso un laboratorio di analisi, a sostegno anche di un sistematico lavoro sui casi di malnutrizione.
Non è questo il primo impianto fotovoltaico realizzato, e, se ce ne saranno le possibilità, certo altri seguiranno. Risposte concrete, per innescare e sostenere gli sforzi per una vita degna, per tutti. Cercando sempre di guardare il mondo con gli occhi dei poveri, per averne una visione più nitida.
Mauro Palombo
NP ottobre 2022