Il Vangelo dell'Incontro

Pubblicato il 15-03-2023

di Ernesto Olivero

Per me le persone sono persone, non sono i loro ruoli. Ogni incontro è un avvenimento che cambia la mia vita. Non mi lascia uguale a prima: perché quella persona, chiunque sia, se è incontrata davvero, non superficialmente, ma nell’ascolto e nell’accoglienza reciproca, mi regala qualcosa di sé, condivide con me la sua porzione di mondo, mi fa intravedere un punto di vista che non conoscevo e che cambia anche il mio. Chiunque sia: ognuno è qualcuno. In Arsenale abbiamo incontrato in persone povere dei maestri che non sapevano di essere maestri, sono poveri che ci cambiano lo sguardo e ci formano, perché la formazione di una persona, anche se avanti negli anni, non finisce mai. Non c’è mai la parola “fine” alla crescita interiore di una persona.
Sono i poveri che insegnano. In questo senso hanno contribuito a formarci una mentalità che parte sempre dal più debole e una cultura che parla sempre di vita.

I giovani cercano persone autentiche che vivono quello che dicono, senza zone d’ombra dove nascondere quello che non si vuol far vedere; vite normali che possono essere indicate come esempio. L’ascolto di persone di valore aiuta i giovani a diventare consapevoli delle proprie qualità e dei propri limiti, a discernere cosa vogliono essere e cosa vogliono fare, su cosa vale la pena mettersi in gioco.
La chiave è vivere il vangelo giorno dopo giorno, nella quotidianità, qualsiasi sia il nostro lavoro, la nostra età, la nostra cultura. Prendiamo sul serio il vangelo, restiamo piccoli e umili, fidiamoci e affidiamoci.
 

Editoriale
Ernesto Olivero
NP marzo 2023


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