Le armi della pace
Pubblicato il 10-04-2025
«Che cosa si “fabbrica” nell’Arsenale della Pace? Che cosa si costruisce? Si fabbricano artigianalmente le armi della pace, che sono l’incontro, il dialogo, l’accoglienza». Le parole di papa Francesco – rivolte alla Fraternità della Speranza nell’udienza del 7 gennaio 2023 – indicano la scelta consapevole e quotidiana del bene, che si esprime in gesti di solidarietà, di accoglienza, di amicizia.
Sul muro della “Bontà disarmante” nel cortile principale ci sono i nomi di molti Paesi che vivono in un contesto di guerra.
Non sono le armi che fanno la differenza. Chi crede nella pace è chiamato a testimoniare con sempre più forza le ragioni delle proprie scelte, delle proprie convinzioni, del bene possibile, alla nostra portata. Tutti possono farlo, soprattutto i giovani.
«Mai come adesso la pace grida la sua urgenza., la pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, la pace di cui l’Unione Europea è storica espressione. La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità. Perché è giusto.
E perchè è l’unica garanzia di una vera pace» ci ricorda il nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ci vuole però il coraggio di mettersi in gioco, di pagare di persona se necessario. Sono convinto che sia questo il messaggio più significativo che si può dare in un mondo che sembra andare nella direzione della prepotenza e della violenza. Sembra quasi che la compassione, il mettersi nei panni degli altri, la stessa gentilezza siano sentimenti da museo, ma non è così. Se ci pensiamo, è quanto di più umano possa esserci. È importante e necessario ripartire continuamente, non assecondando il male che è fuori, ma anche dentro di noi.
Chi entra nell’Arsenale della Pace può vedere alla sua destra una goccia d’acqua che continuamente scava un grosso masso. È la rappresentazione del bene che, goccia dopo goccia, trasforma la dura realtà di tutti i giorni in una nuova creazione. Un processo lungo che, lentamente ma decisamente, può trasformare le coscienze, formandoci ed educandoci al bene.
Ernesto Olivero
Editoriale
NP aprile 2025