Andiamo

Il nostro gruppo si è definito come SERvizio MIssionario Giovani. Sermig, appunto. Il MI è il baricentro che prende sottobraccio il SER e la G

Ottobre in ambito ecclesiale è il mese “missionario”. Una volta all’anno la Chiesa incentra il suo focus su iniziative a favore delle missioni ad gentes. «In tutti i battezzati opera la forza santificatrice dello Spirito che spinge a evangelizzare. […] Se uno ha realmente fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva […] è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù» (papa Francesco).

Dall’inizio della nostra avventura questo termine fa parte del Sermig e, ancor prima, assieme alla Lega Missionaria Studenti e altri amici organizzavo raccolte di denaro per questi amici che partivano per posti lontani a portare il messaggio di Gesù. Andavamo in luoghi frequentati, in particolare ai caselli delle autostrade. Il nostro gruppo si è poi definito come SERvizio MIssionario Giovani.
Sermig, appunto. Il MI è il baricentro che prende sottobraccio il SER e la G, da ognuna sgorga come una cascata di responsabilità interconnesse rivolte a costruire un futuro di speranza, un solo mondo nella pace, una vita piena di dignità per tutti. È come fossero tre lampadine collegate che illuminano la via da seguire... Il MI implica il non tenere per sé quell’incontro con Gesù che può cambiare la propria vita e darle un forte senso, rispondendo all’amore di Dio con risposte concrete di aiuto ai più poveri, facendoci insomma “gli affari degli altri”.

In questi 60 anni il Sermig ha declinato il MI in varie modalità, dall’inviare direttamente in missione suoi componenti, a tenere un contatto diretto e continuo con i missionari per reciprocamente aiutarsi a crescere spiritualmente e umanamente, a farli diventare terminali delle migliaia di progetti di sviluppo in tante parti del mondo, ad allargare la missione a iniziative di pace che ci hanno visto presenti in tante zone di conflitto e di guerra.
 

Ernesto Olivero
Editoriale
NP ottobre 2024