Voglio restare bambino

Pubblicato il 10-11-2024

di Ernesto Olivero

Quella terra che chiamiamo “santa”, perché ha dato i natali a Gesù, è da secoli bagnata di sangue fraterno. Ora più che mai. La speranza però mi dice che un giorno lo sarà, se finalmente avvicineremo l'altro non come un nemico.
La speranza allora avrà il nostro volto, sarà finalmente il volto del cuore di Dio.

Da sempre ho nel cuore il Medio Oriente, lo amo profondamente come amo tutti i luoghi in cui la gente soffre per la guerra, la fame, le ingiustizie, il cambiamento climatico. È un amore che mi rende indomabile, un amore fatto di incontri, volti, storie…

Un giorno, in Iraq, ho incontrato un bambino singolare: «Non voglio crescere – mi ha detto – non voglio diventare adulto».
«E perché?» gli ho chiesto. «Perché voi adulti non mi piacete. Non mi piacete perché fate la guerra.
Anzi, sembra che non sappiate fare altro. Per questo motivo non voglio diventare come voi. Voglio restare bambino. Vorrei che al mondo ci fossero solo bambini.
Allora ci sarebbe la pace».

«Sai che ti dico? Che hai ragione. Anche a me la guerra non piace.
Neanche a me piaceva diventare adulto. E così, mentre il mio corpo cresceva e cominciava a invecchiare, ho trovato il sistema per restare bambino dentro. Non si vede, ma io sono un bambino».
«E come hai fatto? È una magia?» «Semplice: mi sono confidato con Gesù. Gli ho detto: fa’ che il mio cuore resti bambino. Mi ha ascoltato!
Infatti a volte molti adulti non capiscono le cose che dico: per loro, che hanno tanto studiato o si sentono potenti, sono troppo semplici, troppo da bambino».

«Mi hai dato un’idea, lo dirò anche io a Gesù. Chissà se noi tre insieme, con parole da bambini, riusciremo a convincere i grandi a non fare più la guerra. Io dico di sì!»

 

Ernesto Olivero
Editoriale
NP novembre 2024


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