Voci dal mondo

Pubblicato il 15-03-2025

di Roberto Lerda

Giuseppina Casarin, veneziana di 65 anni, è la fondatrice e direttrice del coro Voci dal mondo, un’opportunità – come dice lei – di incontro tra culture che coinvolge cittadini italiani insieme a persone di altre nazionalità, arrivate in Italia da diversi Paesi.
«Il coro si è sempre interrogato sulla necessità di esistere in una città: significa interrogarsi sui temi della convivenza e abbiamo cercato la forma giusta per parlare e cantare alla città e conoscerla. Incontrare questi nuovi amici per noi ha significato anche scoprire che nella nostra comunità esiste un sottofondo sonoro nuovo». Portare alla luce, o meglio alla voce, attraverso la musica esperienze, storie, vite.

Uno degli ultimi progetti del coro si chiama Sing for me e si svolge a Venezia e nel comune di Milano. «Il progetto – racconta Giuseppina – consiste nell’andare a conoscere le persone richiedenti asilo che vivono negli appartamenti di cui si occupa la cooperativa Villaggio Globale. È un modo per conoscere questa realtà di cui sappiamo l’esistenza, ma conosciamo poco. Si apre così un’opportunità di incontro tra i cittadini di Mestre e Milano e le persone ospiti in questi centri di accoglienza; il canto è un forte ponte e abbiamo scoperto che i canti che questi ragazzi portano al laboratorio sono bellissimi e conservano una forte modalità di stare insieme con la musica: cantare e ascoltare gli altri che cantano».

La scorsa primavera l’esperienza di Giuseppina Casarin ha ottenuto il riconoscimento da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, attraverso l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per facilitare, attraverso il canto, i rapporti tra le persone appartenenti a diverse culture». Lei stessa ha dichiarato: «Io, che conduco questo laboratorio, cerco di capire qual è la vera opportunità di cui può avere bisogno una persona che inizia a integrarsi in una comunità, qual è la via più facile per incontrare gli altri e come la musica e il canto possono facilitare questo tramite e questo incontro».
Questa storia mi insegna che la musica e il canto, per esistere, presuppongono qualcuno che li ascolti e che proprio dall’ascolto bisogna ripartire per creare nuove armonie.
 

Roberto Lerda
NP dicembre 2024

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok