Vita ai bambini

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


Il 20 novembre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dei diritti dell'infanzia, in ricordo della Convenzione ONU dei diritti dei bambini di tutto il mondo, promulgato nel 1989.


Questa Giornata richiama la nostra attenzione sulla situazione dei bambini che in tutto il mondo soffrono per le ingiustizie della fame, delle violenze, della mancata scolarizzazione, della mancanza di cure, degli affetti negati.

Il Sermig ha incontrato il dramma dei bambini in tutte le parti del mondo dove è stato presente con iniziative di pace e di solidarietà. In particolare l’incontro con il Brasile ci ha fatto conoscere la drammatica realtà in cui vivono milioni di bambini e di giovani, che hanno la strada come maestra, casa, vita. E’ una realtà particolarmente emblematica del sottosviluppo.
La radice dei mali che affliggono l’umanità è comune al nord e al sud del mondo, seppur in proporzioni diverse; questa radice è l’egoismo, la chiusura, l’indifferenza, il non farsi carico dei problemi dell’altro.
Il bambino è l’anello più debole in questa catena di rapporti deteriorati.
Abbiamo conosciuto in diretta tanti drammi, ma il dramma dei bambini abbandonati, affamati, menomati dalle guerre, dei bambini soldato, di quelli venduti per il commercio di organi e per la prostituzione è certamente il più drammatico. Ogni volta ci è stato impossibile credere che i bambini fossero il problema, perché troppi o perché di troppo. L’egoismo è il vero problema e tanta infelicità che abbiamo intorno e dentro di noi ha solo questo nome. Come dom Luciano Mendes ricorda incessantemente, “il bambino di strada non è il problema, ma la soluzione dei nostri problemi se ci apriamo a capire cosa lo porta in strada, se accettiamo di coinvolgerci, di vivere semplicemente, perché tutti possano, semplicemente, vivere”. Affrontando con coraggio i drammi legati alla vita dei bambini, l'uomo trova anche il senso del suo esistere.
Uno sviluppo autentico per una società che voglia dirsi civile non può non avere al centro il bambino e le risposte ai suoi bisogni primari: l’amore di una famiglia, una casa, il cibo, la salute l’educazione e l’istruzione...

Dove tutto questo non esiste si apre un baratro che inghiotte tutti. Una guerra è una tragedia per tutti, ma le tracce che lascia nei bambini sono indelebili: pensiamo alla ex-Iugoslavia, al Rwanda, alla Somalia, ai bambini del Darfur, ai bambini di Beslan... La denutrizione, la fame, uccidendo i bambini uccidono nazioni e continenti che per decenni non si risolleveranno. La vita di milioni di bambini di strada segna una nazione.
Con l’iniziativa “Vita ai Bambini” come Sermig si sono date risposte concrete attraverso progetti e interventi, come ad esempio in Brasile, indirizzati principalmente su due fronti: nelle grandi città con i bambini in miseria, con chi è privo di abitazione e dei servizi più elementari, per lenire le conseguenze della situazione e porre basi per prospettive nuove di vita; nelle campagne, per affrontare il problema alla radice, con progetti per la formazione agricola dei giovani e per consentire l’insediamento stabile sulla terra dei contadini e delle loro famiglie.
L’iniziativa Vita ai Bambini è in sostanza il baricentro dell’insieme di tutti i progetti e gli interventi a favore di realtà nel Terzo Mondo.

Abbiamo scelto di non essere sovvenzionati da enti governativi pubblici o privati, ma di poggiare tutto sulla volontà di partecipazione e di condivisione della gente, chiamata a “farsi Provvidenza”. Tantissimi hanno risposto in Italia alle iniziative e alle proposte del Sermig mettendo a disposizione risorse economiche, culturali, creative. Abbiamo chiamato queste proposte “azioni di pace”, un investimento in un futuro di speranza concreta.
Molti hanno deciso di ‘adottare’ un bambino povero, nel senso di inserire nel proprio bilancio famigliare l’equivalente per mantenere un bambino come facesse parte della propria famiglia. Un’adozione quindi un po’ particolare, perché non tanto indirizzata ad uno specifico bambino, ma a sostenere quei progetti che si rivolgono direttamente a dare una dignità di vita ai bambini impoveriti e a quelli di strada, a prevenire tali condizioni di vita.
Ogni bambino che nasce
è un atto di amore di Dio verso la terra.
E' un figlio per l'umanità.
Il mondo intero è la sua casa.
Questo bambino è la speranza per il futuro.
E' speranza di un mondo diverso da quello che conosciamo,
un mondo che ha annullato la droga, le armi, la noia.
Un mondo che ha cambiato
la fame e la malattia in vita e salute,
l'ignoranza in istruzione.
Un mondo che ha capito che cosa è la vita.
Questo mondo si concretizzerà
se oggi ci riconciliamo con i milioni di bambini abbandonati,
costretti alla prostituzione, alla fame, alla guerra.
Se l'umanità non ha più risorse
per garantire la crescita armoniosa di ogni bimbo,
ha per futuro la morte.
Noi scommettiamo sulla vita!"
(Ernesto Olivero)
Oggi il Sermig, proprio per far crescere una cultura di speranza per il futuro, ha rilanciato l’iniziativa Vita ai Bambini ponendo la concretezza di un numero: salviamone subito almeno centomila!

SALVIAMO 100.000 BAMBINI






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