Una festa prima di morire

Pubblicato il 08-07-2018

di sandro

di Sandro Calvani - Da oltre tre decenni i giapponesi stanno creando e vivendo diverse trasformazioni di stili e abitudini di vita per adattarsi all’invecchiamento della società. Le nuove attività si sviluppano in diversi settori con proposte in continua crescita che sono divenute una fetta sempre più importante dei servizi a disposizione delle persone senior e di conseguenza hanno un peso importante nell’economia nazionale.

Dopo gli sviluppi in tutte le forme di intrattenimento compresi gli sport, i giochi, i balli, gli spettacoli, i tour nella natura, la cura del corpo, sono venute nuove imprese per la salute e l’alimentazione, per la cultura e l’educazione interattiva, dove gli anziani sono allo stesso tempo studenti e insegnanti per i giovani e per i bambini. Così adesso si trovano ottantenni e novantenni all’asilo e in ambienti universitari sia per condividere le loro esperienze umane e professionali, sia per imparare nuove competenze come un giovane studente. La prima conseguenza, forse anche l’obiettivo principale di questo cambio adattativo è che i vecchi sono meno isolati e più integrati nella comunità delle altre generazioni, anche per periodi molto lunghi. Infatti i vecchi giapponesi, come in altre parti dell’Asia, vivono sempre più lungo, e cercano una vita attiva in mezzo alla gente e non da soli a casa o in una casa di riposo.

Tra tante iniziative per far fiorire opportunità di partecipazione attiva degli anziani ce ne sono due davvero curiose e che si sono mostrate efficaci per ridurre un po’ la liquidità della società e renderla più solida e solidale. La prima è l’aumento del numero dei “coach” senior: sono persone esperte che aiutano i più giovani a scoprire e conoscere meglio se stessi, le proprie forze e le proprie competenze per orientarle alla piena realizzazione di sé, al miglioramento della propria vita familiare e professionale.

La più sorprendente delle novità con i capelli bianchi è la festa del pre-funerale. Nata in sordina come una trovata di qualche buontempone, la festa del pre-funerale ha preso piede alla svelta perché permette alla persona senior che si ritiene vicina alla morte di vivere un’ultima occasione di festa e saluto agli amici e alle persone care.

Sollecitati dalla nuova tendenza, club di amici, ristoranti, hotels, pubs, parchi giochi e perfino templi shintoisti offrono diversi programmi per l’allegro saluto finale, dove il morituro sarà presente e protagonista. Come per i “wedding manager” che si occupano di organizzare le feste nuziali, gli organizzatori dell’ultimo saluto, offrono diverse soluzioni, come feste a tema musicale o artistico, floreale o culinario. Le feste di pre-funerale sono sempre un’allegra celebrazione della vita che sta per finire e non una prova generale del funerale futuro. Non è importante che sia presente una dozzina di intimi o un migliaio di fans del vegliardo. Insieme al fotografo di rito c’è il regista che può proporre un video breve o un vero e proprio film sulla biografia del festeggiato. Alcuni festeggiati prendono in mano anche l’ultima festa con molto impegno e cura dei dettagli, altri lasciano fare alle persone care o ai migliori amici. Come importante corollario del previsto e imminente cambio di vita, il viaggiatore nell’aldilà può approfittare dell’occasione per consultare gli amici per il funerale reale, esprimere le sue preferenze, condividere i punti importanti del suo testamento, informare o consultare su possibilità di creare una fondazione a suo nome e suggerirne i responsabili.

Per realizzare gli ultimi desideri alcuni allegri anziani organizzano anche una vendita a scopo di beneficenza delle loro cose più care, ricordi di famiglia, fotografie, compresi articoli importanti, come la propria automobile, i propri libri, e firmano tutto con una dedica al prossimo proprietario. Molti dei protagonisti delle feste di pre-funerale si dicono davvero contenti dei risultati, compresa la possibilità di ricordare insieme gli amici e parenti i momenti più belli della propria vita e il fatto di vedere qualcosa di davvero intimo come le foto di famiglia, la propria bicicletta o le opere d’arte di casa rinascere a una nuova vita in casa di una persona amata. «In pratica così sono nato per la terza volta» ha commentato il signor Kyodo. «La prima volta ha fatto tutto mia mamma, la seconda è quando da adulto ho scelto e progettato la mia rinascita per una vita o modo mio, e la terza ed ultimo mi sono visto rinascere negli amici. Sono stati tutti e tre momenti ugualmente felici».

Sandro Calvani
ORIENT EXPRESS
Rubrica di NUOVO PROGETTO

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