Un passato radioso

Pubblicato il 31-05-2022

di Gianfranco Cattai

Finalmente un positivo ritorno al passato. Nel senso di recuperare certi valori. In seno all’Unione Europea le ong (organismo non governativo) erano caratterizzate da due elementi: la capacità di proporre dei progetti (ovviamente legata alla effettiva competenza di leggere i bisogni e stabilire patti tra partner europei Paesi impoveriti) e la possibilità di sostenerli anche con la partecipazione in natura oltre che con fondi propri, cioè raccolti tramite la propria base sociale.

Questi due elementi sono purtroppo spariti. La progettualità è stata sostituita dalla capacità di partecipare ai bandi e la partecipazione in natura – cartina di tornasole dell’esistenza reale e non solo formale di un’associazione – è stata sostituita da una sostenibilità monetaria.
Ho partecipato nei giorni scorsi a un controllo di progetto in cui finalmente è stato riconosciuto il contributo in natura per il lavoro svolto in quanto previsto dalle linee guida del bando europeo. In un’epoca in cui si cercano modalità per rispondere ai bisogni della persona, per concretizzare un nuovo welfare, per affrontare le disuguaglianze e le povertà, riconoscere che l’impegno volontario e in natura, naturalmente documentabile, è un effettivo apporto alla sostenibilità del progetto, mi sembra seriamente un ritorno positivo al passato per costruire quella comunità di europei che David Sassoli auspicava. Una comunità dove conta anche mettersi in gioco, dove il dio denaro non è l’unico fattore di governo.

Auspichiamo con convinzione che ai bandi per l’assegnazione di contributi pubblici e privati subentrino forme nuove. Se questo sistema ha fatto comodo sia a enti erogatori che a soggetti beneficiari, è venuto il tempo in cui rapidamente dobbiamo con creatività cercare nuove modalità di collaborazione e di sussidiarietà tra enti della società civile, delle amministrazioni e dei privati. Sulla sussidiarietà la nostra costituzione all’articolo 118 è chiara e di una attualità formidabile: tenerne conto è compito e dovere di tutti noi.

Cercare risposte di bene comune ci porta a pensare che è necessario innovare facendo sistema e unendo realisticamente forze ed energie: più facile da dirsi che da farsi. Basti però pensare alla questione lavoro, soprattutto per i giovani, accesso alla casa, natalità… per convincerci che se non invertiamo certe tendenze le risposte rischiano di restare nel mondo dei sogni.


Gianfranco Cattai
NP febbraio 2022

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