Tre cuori
Pubblicato il 26-11-2022
Cristina Zambonini ha 35 anni e un sorriso bellissimo e splendente, ma soprattutto “ha tre cuori”. A soli 19 anni scopre di avere una malattia cardiaca molto grave: «Avevo vent’anni e fino a quel momento ero stata una ragazza come tutte le altre; a 20 anni pensi di essere immortale, invece improvvisamente ho scoperto di essere cardiopatica: cardiomiopatia dilatativa fulminante».
Subisce un trapianto, di cui parla così: «Il primo cuore che mi è stato donato veniva da una ragazza più giovane di me, aveva 16 anni, e per me è stato un grande onore riceverlo e riportarlo in qualche modo alla vita».
In breve tempo riesce a riprendere in mano la sua vita e i suoi sogni: si iscrive all’università e si laurea in Interior Design al Politecnico di Milano. Tuttavia, dopo qualche anno, accusa nuovamente gli stessi sintomi e la diagnosi è molto dura: rigetto cronico. Neppure le cure, che porta avanti per un anno intero, riescono a porre rimedio. Arriva però la disponibilità di un altro cuore per un secondo trapianto.
Lei stessa racconta così il suo cammino difficile: «Ho trovato la forza nelle persone meravigliose che mi stavano a fianco e nella bellezza della vita: io avevo avuto una vita bellissima e volevo lottare ancora per lei!». E aggiunge: «Chi è in attesa di un trapianto deve sperare che qualcuno dica di sì e deve sempre guardare avanti ricordandosi che la propria luce splende». Cristina continua a risplendere come segno di speranza e dopo il secondo trapianto ha fondato insieme alle migliori amiche l’associazione Cuori 3.0, con cui cerca di dare supporto ai pazienti in attesa di trapianto o trapiantati e alle loro famiglie. Lo scorso anno è stata nominata da Mattarella “Cavaliere dell’Ordine al Merito” per il suo esempio di forza d’animo e per l’appassionato contributo nella promozione della cultura del dono. La sua storia ci insegna che il nostro mondo ha bisogno di tanti cuori che si uniscano per dare speranza e sollievo e fare la propria parte. Ognuno con i suoi talenti, ognuno con la sua storia.
Roberto Lerda
NP agosto / settembre 2022