Terraferma
Pubblicato il 03-04-2025
È partito un giorno la cui memoria si perde in un pomeriggio di 24 anni fa (un giorno distante che rimane istante), in macchina ha superato le Alpi e si è fermato in Francia. Ha iniziato a girare di città in città in modo sempre più frenetico, come se la forza centrifuga del movimento fosse in grado di allontanare i «cattivi pensieri»: gli stati di depersonalizzazione e derealizzazione che minavano la sua coscienza. Francia, Spagna, poi ancora, Francia, Italia.
In un permanente stato alterato di coscienza che, come scrive Lapassade, «è un nuovo e temporaneo sistema dotato di proprietà uniche sue proprie, una ristrutturazione della coscienza che fa vivere questo stato come un cambiamento» nel corso del quale la persona ha l’impressione di «un certo sregolamento del funzionamento abituale della sua coscienza e di vivere un altro rapporto con il mondo, con sé stesso, con il suo corpo, con la sua identità». Uno stato che lo ha portato ad accumulare multe, verbali, infrazioni di ogni tipo finché non gli hanno sequestrato l’automobile. Ne compra un’altra che irrimediabilmente si blocca, passa a vivere in un camper sotto la casa in cui era nato nella periferia sud di Torino. Arrivano altre multe, verbali: lascia il camper e passa alle stazioni andando a dormire a ogni fermata lungo tutte le linee che lasciavano la one company town dopo le 22: Mompantero, Susa, Beaulard, Chiomonte, Salbertrand, Ivrea, Alba, Asti, Santhià, poi qualche notte a casa dalla mamma. Intanto, arrivano le voci che gli dicono dove andare, quale strada cambiare mentre sul tavolo della cucina della casa della mamma si ammucchiavano strati ininterrotti di multe: 10mila euro, poi 20mila, 50mila. Parallelamente accumulava visite in tutti i Pronto Soccorso di Piemonte, Liguria e Lombardia, ma quando arrivava il momento della visita si allontanava perché il medico gli diceva «che stai bene».
Un flusso instabile, ma con un suo equilibrio, finché un giorno non si è alterato con delle persone che secondo lui gli davano fastidio, è stato denunciato, condannato, interdetto dal giudice, ha visto il suo fratello più caro in lacrime e in quelle gocce salate ha scoperto che solo il naufragio ti fa trovare una nuova terraferma. Il 29 novembre 2024 alle ore 10.05 in corso Vittorio Emanuele a Torino Paolo è tornato a casa. Poteva accadere. Doveva accadere. Non si sa se accadrà ancora, ma oggi è festa.
Fabrizio Floris
NP gennaio 2025