Storto su righe storte

Pubblicato il 04-02-2022

di Marco Grosseti

A testa in su, aspettando l'allineamento dei pianeti e l'avverarsi dei desideri, manco avessimo strofinato e strofinato la lampada. Vorremo tutto perfetto e pensiamo di meritarcelo, abbiamo fatto tutto il possibile e pretendiamo il regalo come per il compleanno, il premio come per chi è stato il migliore. Non ci tornano i conti quando sul quaderno della nostra vita compaiono le prime righe storte. Posiamo la penna disturbati dalla brutta sorpresa che ha scombinato il nostro piano, un misto di disgusto e spavento si stampa sulla nostra bocca. Guardiamo il foglio di chi abbiamo vicino con fastidio e ci sembra mille volte più bello del nostro.

Ci mettiamo a copiare ma le sue righe non sono le nostre righe e ci perdiamo ancora di più. Fabio Rosini ci avvisa che: «Non siamo noi quelli che intavolano la faccenda. Le cose le troviamo fatte. Un Altro le dispone. Non dettiamo noi le condizioni di partenza. Le cose non sono secondo un nostro piano». Non riusciamo ad accettare che la vita è incidente, macchina che passa dentro una pozzanghera e riduce ad uno straccio il vestito della festa, ruota che si buca e ti lascia a piedi nella notte dove non esistono scorte e rifornimenti, mano da stringere che ci ha aspettato per un pezzo e scompare nel nulla proprio quando ci accorgiamo di lei.

Che si passa dal fondo per arrivare alla cima, che la retta via è riservata agli eletti e lo smarrimento è passaggio obbligato per chi non fa parte della schiera e fa la collezione di bolli e ammaccature senza sapere che forse un giorno potranno diventare il suo tesoro. Senza andare troppo in giù, perché gli abissi sono abituati da creature spaventose con cui potremmo sentirci mostruosamente a nostro agio. Guardiamo la nostra pagina piena di righe storte e facciamo finta di niente, obbligandoci innaturalmente a scrivere dritto, invece di lasciare prendere forma agli scarabocchi che verrebbero fuori seguendo l'inclinazione che prende la vita.

Non scegliamo cosa perdere e neanche quando. Succede. Ci sono angeli che volano in cielo quando più avremmo bisogno di loro. Non scegliamo quanto male disturberà la nostra pace. Ci sono piccole vite che fanno incubi ad occhi aperti, segnati dalle urla che hanno disturbato, interrotto e rubato per sempre il loro sonno, il loro gioco, e loro coccole. Sentono voci e vedono fantasmi di cui nessun'altro attorno a loro percepisce la presenza, con cui lotteranno per una vita intera. Certi giorni sono scarabocchio dove non rimane altra scelta che continuare a vivere e scrivere storto su righe storte.

Con la sola speranza che arrivi qualcuno. Qualcuno che scorga dentro i nostri scarabocchi un capolavoro, qualcuno che ha uno scarabocchio che combacia con il nostro. Storto su righe storte, senza accorgerci che un pezzo alla volta attorno ai bolli e alle ammaccature prende forma qualcosa di nuovo, qualcosa di talmente bello che non avremmo potuto desiderare ed immaginare. Siamo anche i nostri incidenti. Avremmo fatto volentieri a meno di qualche caduta e di qualche scontro, di tutto il tempo che abbiamo perso e delle persone che sono volate via. Senza saremmo diversi. Forse un po' più belli, forse un po' più felici. Ma non saremmo noi.

Marco Grossetti
NP Novembre 2021

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