Stop and think

Pubblicato il 22-08-2020

di Chiara Genisio

Fermarsi e pensare, questo tempo invaso e condizionato dal virus sta obbligando tante persone a cambiare le proprie consuetudini di vita. Chi era abituato a scappare in mille modi da se stesso si è ritrovato improvvisamente solo con se stesso, potendo cogliere così l’occasione di ripensare alla propria vita, alle priorità, ai gesti e alle scelte compiute negli anni. È quello che accade a tanti carcerati, anche senza la pandemia. Stop e think: fermati e pensa. La prigione può anche essere letta così, un’occasione per rivedere le azioni compiute per finire rinchiusi. Un percorso che dovrebbe essere aiutato e sostenuto. Ma conosciamo bene la situazione del nostro sistema carcerario troppo improntato sulla punizione e poco sulla rieducazione e il reinserimento nella società. Ora il coronavirus sta mettendo in crisi questo cattivo equilibrio.

I vari istituti in giro per il Paese esplodono per il sovraffollamento, per la carenza cronica di assistenza sanitaria. Il Governo ha introdotto alcune disposizioni che permettono di finire la pena presso il domicilio e ha allungato le licenze premio fino al 30 giugno 2020. Una goccia nel mare che permette di smorzare il carico in particolare su alcuni istituti. L’emergenza però sta mettendo anche in gioco la solidarietà trasversale che coinvolge tutti, anche i detenuti. E così che di fronte alla grande richiesta di fabbisogno di generi di prima necessità il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria ha pensato di coinvolgere i detenuti in un progetto di solidarietà.

Ha quindi avviato, per la prima volta su tutto il territorio, una collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus allo scopo di attivare una raccolta di generi alimentari che coinvolga tutti gli istituti penitenziari. Sono stati interpellati i Provveditori regionali e i Direttori invitandoli a promuovere una colletta alimentare mediante il sistema del “sopravvitto” attraverso il quale i detenuti possono destinare volontariamente al Banco Alimentare una parte della loro spesa settimanale.

L’iniziativa è estesa anche al personale penitenziario. Sono stati allestiti negli istituti dei punti di raccolta dei generi alimentari acquistati per la solidarietà.Appena partita questa iniziativa ha già permesso al Banco Alimentare della Lombardia, tramite l’associazione Incontro e Presenza, di ritirare la colletta alimentare realizzata dai detenuti della Casa di Reclusione di Milano Bollate: quasi 250 chili di “generosità” per i più bisognosi fuori dal carcere. Un altro passo importante di contaminazione tra chi è dentro e chi è fuori.

Chiara Genisio
NP maggio 2020

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok