Smettere conviene
Pubblicato il 13-11-2024
Qualche tempo fa si è celebrata la Giornata Mondiale senza Tabacco, istituita oltre trent’anni fa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per richiamare sugli effetti negativi che le sigarette producono all’umanità e al pianeta.
In questi decenni sono aumentate le modalità di assumere nicotina: oltre alle tradizionali sigarette, si sono sviluppate le sigarette elettroniche (e-cig) e i prodotti a base di tabacco riscaldato (iqos). Il mercato ha sviluppato prodotti particolarmente accattivanti soprattutto per i più giovani, trasmettendo l’idea distorta che siano meno pericolosi in termini di salute e di dipendenza. La verità è che questi prodotti rendono molto più probabile l’uso a lungo termine di prodotti a base di nicotina, soprattutto nei ragazzi. È importante riflettere sui dati a riguardo: in Italia circa il 16% dei ragazzi tra i 13 e i 15 anni fuma. Siamo proprio sicuri che il marketing desideri ridurre il consumo di tabacco e nicotina?
I dati scientifici a supporto del danno del tabacco e delle oltre 7 mila sostanze presenti in una sigaretta sono ampiamente riconosciuti e dimostrati. Anche le altre modalità di assumere nicotina presentano importanti rischi, in corso di studio. Le campagne per sensibilizzare sull’argomento non mancano, a partire dai messaggi sui pacchetti delle sigarette. Abbandonare questa dipendenza è però molto difficile, perché la nicotina è una delle sostanze che creano più dipendenza; pensare ai rischi non è un deterrente sufficiente.
Si potrebbe provare allora a far leva sui benefici che si avrebbero sia singolarmente sia come comunità se, magicamente, tutti smettessero di fumare. I benefici che ne deriverebbero sono a favore della persona, dell’ambiente, dell’economia e della società intera. Ecco alcuni esempi: i fumatori potrebbero guadagnare 10 anni di vita, ammalarsi meno di cancro e di diverse malattie respiratorie e cardiovascolari; si risparmierebbero 1.850 miliardi di dollari l’anno (1,8% del pil mondiale); i lavoratori nei campi, tra cui sono presenti molti bambini, non sarebbero più esposti a pesticidi, erbicidi e non riceverebbero l’equivalente della nicotina di 50 sigarette al giorno; 3 milioni di ettari potrebbero essere destinati ad altre coltivazioni; si rilascerebbero nell’ambiente meno anidride carbonica e altre sostanze tossiche prodotte dagli impianti di produzione; si risparmierebbe l’acqua necessaria alla produzione delle sigarette, pari a 3,7 litri per ogni sigaretta; infine, si ridurrebbe l’inquinamento per i miliardi di sigarette gettate ogni anno a terra, che impiegano oltre 10 anni per decomporsi. Non so se arriverà mai un giorno in cui ci sveglieremo e la magia sarà avvenuta. Sicuramente è nostra responsabilità sensibilizzare a uno a uno su cosa ci perdiamo se assecondiamo il consumo delle sigarette.
Valentina Turinetto
NP ago-set 2024