Siesta colombiana

Pubblicato il 16-06-2025

di Luca Periotto

Il corpo si riposa mentre la mente continua a operare.
Il guardiano del museo di Bogotà durante un momento di calma si è addormentato di colpo.
Sprofondato come un sasso su un divano davanti a una gigantografia di un paesaggio alpino e a un ventilatore spento che, se fosse sprovvisto di ventola, potrebbe ricordare una gabbia per uccelli.
Quando comincia a sognare potrà rivedere se stesso da giovane quando, per sfuggire alla madre autoritaria che lo esortava a lasciar perdere la scuola per seguire il padre al lavoro, era costretto a nascondersi dietro i muri per poter finalmente leggere i libri che prendeva in prestito alla biblioteca nazionale.

Alla fine, ha scelto di diventare guardiano di un museo. Poco male, l’alternativa sarebbe stata nel peggiore dei casi diventare un “seguace” di Pablo Escobar, oppure proseguire gli studi per diventare sociologo e aiutare a migliorare la propria comunità di appartenenza.
La morale è che le cose non sempre vanno come si vorrebbe, piuttosto ciò che è veramente importante è non perdere mai la dignità.
Con questo esempio voglio dimostrare come due fotografie – riprese in due tempi e luoghi diversi – riescano tuttavia a mantenere una propria continuità narrativa a seconda della scelta dell’impaginazione e dell’autore.
La fotografia che amo deve riuscire a sintetizzare l’idea di un romanzo.


Luca Periotto
NP marzo 2025

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