Scaccia pensieri
Pubblicato il 05-10-2024
Siamo io e tu, seduto per terra in mezzo a una strada senza nessuna voglia di muoverti da lì. Le macchine che sfrecciano e le persone che guardano, io che penso a cosa ti passa per il cuore e per la testa, la tua pelle piena di bruciature e cicatrici, latte bollente finito sopra la tua testa invece che dentro una tazza. Non so a cosa pensi, quali ricordi, quanti pensieri. Basterebbe la distrazione di un attimo per andare via da lì, dal posto dove sei rimasto bloccato sul cemento di un marciapiede e in una piega del tuo cuore, ma il pensiero bello scacciapensieri brutti proprio non arriva.
Madre Natura ha fatto male i conti e ti ha regalato un cromosoma numero 21 in più. Hai un cuore speciale che sente tutto più prima e più forte del mio. Il male come il bene arrivano subito, basta un abbraccio per raggiungere l'infinito, la parola sbagliata per chiudere baracca e burattini e rimanere fermi a fissare il vuoto per un tempo indefinito senza volere sentire ragioni. Ogni bambino fa il suo viaggio, fatto di corse e abbracci, di urla e imbarazzi, una serie infinita di cadute e qualche inatteso trionfo, una manciata di lacrime che bagnano la faccia e un mare di paura che rimane dentro, un inesauribile bisogno di conferme e rassicurazioni.
Il tuo di viaggio è stato già un vero casino: papà che non c'è mai stato, ma poi un giorno all'improvviso torna, come nelle favole. Tu che lo mangi di baci e di abbracci e vorresti solo giocare con lui. A palla, a nascondino, al lupo che fa finta di essere cattivo ma in fondo in fondo è un cucciolone affamato di coccole più che di bambini. Questo papà arrivato dal nulla non ti torna proprio, gli vuoi bene certo, ma ad un certo punto smetterà anche lui di fare la faccia brutta come il lupo con cui vuoi sempre giocare e inizierà a farti il solletico sino a farti morire dal ridere?
Siamo qui, fermi in mezzo a una strada, a cercare un pensiero bello scaccia pensiero brutto. Penso che magari senti e vedi quello.
Le urla e le botte di papà. La nuvola di fumo attorno a tuo fratello che dopo un brutto incidente non capisce più niente e si rovina tutto il giorno di canne. Le lacrime di tua mamma che piange, piange e piange ancora: attorno a te e a lei solo persone che stanno male e che fanno male. Hai conosciuto pace solo all'alba dopo il suono delle sirene, una notte i carabinieri e quella dopo l'ambulanza. Buonanotte e sogni d'oro. Sino a quando hanno detto a mamma che doveva rimandare indietro da dove era venuto papà per non perdere anche te. L'Arsenale della Pace accoglie anche tanti bambini con disabilità come te: i momenti insieme a tutti gli altri e i percorsi dedicati in un rapporto individualizzato, i tuffi e le immersioni in piscina, la partecipazione ai gruppi di lavoro con insegnanti, educatori, assistenti sociali, dottori e dottoresse per conoscere le altre persone che stanno facendo questo viaggio con voi e cercare di generare progettualità che possano garantire il rispetto dei vostri diritti.
E ora ci sei tu qui. Mangi e hai ancora fame. Rompi mille cose e dopo sei più arrabbiato di prima. Gli altri bambini che imparano a leggere e scrivere, tu non sai neanche parlare. Scappi dalla scuola e ti ritrova la polizia.
Vai dalla dottoressa che dovrebbe insegnarti a parlare e giochi a correre per le scale e uscire fuori, lei piena di paura ti chiude a chiave nella stanza della seduta di riabilitazione. Giochi a nasconderti così bene da far morire tutti dallo spavento di averti perso, vedi un muro e ti arrampichi così in alto da non riuscire più a scendere.
Mi chiedo come farai. E come farà mamma. Ora che impari a dire le parolacce e ti diverti a fare i gesti brutti. Ora che ti vediamo diventare grande e il tuo viaggio continuerà senza di noi. Ti abbiamo voluto bene abbastanza?
Troverai amici grandi quanto l'amore che sai dare e di cui hai bisogno? Continuerai a scappare felice da mostri che rubano i calzini e lupi che si addormentano dopo averti catturato? Viene anche a me voglia di sedermi. Sul cemento del tuo marciapiede, nella piega del tuo cuore e guardare il Cielo. E aspettare sino a quando non arriva il pensiero bello scacciapensieri brutti.
Marco Grossetti
NP giugno / luglio 2024