Santa non solo di nome

Pubblicato il 23-05-2023

di Annamaria Gobbato

«Da qualche tempo mia mamma ha imparato un altro mestiere: guardia del corpo. Accompagna la figlia, cambiando itinerario ogni giorno, persino nelle aule dell’università. Un giorno all’ingresso dell’Ateneo di Bari con l’ombrello si è scagliata contro il Giuseppe che è scappato. Non posso uscire da sola a Bari perché c’è un uomo che mi sta dietro da giugno e qualche settimana fa mi ha aggredita: “ti faccio secca”».

Chi scrive così sul suo diario è Santa Scorese (1968-1991), una delle prime vittime di femminicidio in Italia, quando il reato di stalkeraggio non era riconosciuto. Santa era una ragazza normale, con una spiritualità affinata dai contatti con il Movimento dei Focolari e l’Azione Cattolica che le hanno fatto scoprire il valore del servizio ai poveri. Alla ricerca della sua vocazione, scopre in Gesù la Persona cui donare la vita. «Lui mi ama comunque, anche con i miei limiti, e sento la necessità di risceglierlo ogni giorno come la cosa più importante per me».

È affascinata dalla figura di padre Kolbe e accarezza l’idea di entrare in futuro nelle sue missionarie Sogni spezzati presto dal delirio di uno psicopatico, che un giorno riesce a sorprenderla da sola e ucciderla con 14 coltellate: «O mia o di nessuno, e nemmeno di Dio». Santa morente lo perdona. Coerente con il consiglio dato tempo prima a un’amica: «La riconciliazione è fatta quando “nell’altro” che si incontra sul proprio cammino si sa vedere la grossa possibilità di un avvenire migliore, nonostante il passato. A Gerico, a Zaccheo, arrampicato sul sicomoro Gesù non ha detto “funzionario bieco, sfruttatore, che succhia sangue ai poveri”, ma “scendi presto, oggi devo fermarmi in casa tua … la salvezza è entrata in questa casa perché anch’egli è figlio di Abramo”. Il perdono è difficile, ma anche Gesù era un uomo come te e me, eppure … Noi non possiamo essere come tutti gli altri e pensare come tutti gli altri perché Gesù è entrato nella storia e questo non può non rivoluzionare il nostro essere!!! Ti abbraccio forte forte, Santa».


Annamaria Gobbato
NP febbraio 2023

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