Ruota il tappo e dissetati Europa
Pubblicato il 11-11-2024
Il tappo inamovibile è legge europea dal 3 luglio 2024, in Italia è già attiva da un anno e mezzo. La misura approvata già nel 2019 e ora entrata ufficialmente in vigore è spesso criticata sui social in modo francamente assurdo: da quelli che si bagnano perché non riescono a bere, ad altri a cui il tappo finisce per far pressione sul naso. In realtà basterebbe alzare l’anello di plastica, ruotarlo e rivolgere il tappo verso il basso per non avere alcun fastidio mentre si trangugia a “collo”. Certa demagogia sociale non deve farci trascurare l’importanza di questa norma, ovvero evitare la dispersione di uno degli oggetti più comuni abbandonati nell’ambiente. I dati di raccolta di materiali sulle spiagge prima e dopo l’applicazione della norma segnalano la netta diminuzione dei tappi nell’ambiente, sia in Italia che in Olanda e in altri Paesi del nord Europa. Così dicono i ricercatori, non sono campagne social a fini elettorali. Piccola curiosità, ecco i dieci principali oggetti trovati più frequentemente sulle spiagge italiane: bottiglie e tappi, mozziconi di sigarette, cotton fioc, pacchetti di patatine e carte di caramelle, assorbenti igienici, buste di plastica, posate e cannucce di plastica, coperchi di bibite e tazze; palloncini e bastoncini relativi; contenitori di cibo, inclusi quelli del fast food.
Il primo passo è sempre riconoscere il problema. Poi la storia dimostra che alla fine riusciamo a adattarci a tutto, soprattutto se le scelte sono a favore dell’ambiente. Quindi a nostro vantaggio. Sono tanti gli episodi del recente passato in cui tutto sembrava impossibile e le scelte ecologiche bollate come assurde. È successo per i mozziconi delle sigarette, per le linguette strappate e gettate a terra dalle lattine di bibite, per i famosi anelli in plastica che univano sei lattine. Tutti aspetti a prima vista piccoli, ma di enorme impatto ambientale. Sono state trasformazioni culturali su cui qualcuno oggi tenta di farci tornare indietro. Ci sono stati tanti cambiamenti, alcuni hanno messo a dura prova le nostre abitudini, come la raccolta differenziata. Eppure, nonostante tante resistenze, almeno in questo ambito, l’Italia è campione d’Europa: prima per tasso di raccolta ed economia circolare.
Ancora qualche esempio su cui soffermarsi: i cotton fioc non biodegradabili vietati a inizio 2019 perché impedivano il funzionamento dei depuratori. Una mossa che ha spinto sempre più italiani a far attenzione ai propri acquisti e a gettare quelli biodegradabili e compostabili nell’organico, smettendola con la cattiva abitudine di buttarli nel wc! Ancora: dal 2011 al 2018 hanno infuriato le polemiche per l’addio ai sacchetti di plastica nei supermercati italiani, sostituiti dalle buste di bioplastica, specie perché fatti pagare ai clienti. Vi ricordate le polemiche e le proteste? In realtà è stata una scelta all’avanguardia in Europa, che ha favorito l’abitudine più comune oggi fra le famiglie di andare a fare la spesa con uno shopper portato da casa. Come è diventato abbastanza comune, soprattutto fra i giovani, portarsi dietro una borraccia per evitare il consumo di bottigliette di plastica. Certamente si può fare di più: in base alla direttiva europea SUP (Single use plastic) possiamo dire addio a determinate confezioni monouso, oppure sostituire piatti, posate e cannucce di plastica con la bioplastica biodegradabile e compostabile. Nei supermercati si trovano già solo più questo tipo di prodotti. Ci stiamo gradualmente adattando, anche se l’Italia ha ricevuto un richiamo da parte di Bruxelles a fine maggio 2024: procedura di infrazione per non aver recepito «pienamente e correttamente» la direttiva sulla plastica monouso. Mi chiedo: perché e per quali recondite ragioni, il governo è così restio ad azioni sull’ambiente?
Adattarsi alle nuove chiusure delle bottiglie non sarà poi così difficile. Il tappo resterà attaccato, mentre la speranza è che la cattiva abitudine di disperdere le bottiglie nell’ambiente – l’Italia è ancora oggi ai vertici del consumo di acque minerali nel mondo! – sia superata grazie al buon senso, nonostante ci sia sempre qualcuno che inviti a fregarsene. Chissà che cosa inventeranno i nemici dell’ambiente contro l’ultima direttiva dell’Europa dello scorso aprile che vieta dal prossimo 15 ottobre la vendita di prodotti che contengono microplastiche aggiunte intenzionalmente, come i granuli di erba sintetica, gli scrub e cosmetici, i glitter per make-up o detergenti? Attenzione, le deroghe sono ampie per adeguarsi e sviluppare prodotti alternativi da 4 a 12 anni. Alla faccia delle scelte avventate e punitive del green deal europeo!
Carlo Degiacomi
NP agosto / settembre 2024