Rinascere

Pubblicato il 28-01-2025

di Chiara Genisio

Dove c’è dolore e violenza può nascere un fiore. Un segno tangibile della rinascita. Accade nel carcere minorile Beccaria di Milano. Sono mesi che gli istituti detentivi per i minori sono oggetto di cronaca negativa. Ma questa storia racconta il bello che invece può fiorire. L’istituto milanese ora ha un giardino fiorito, la ristrutturazione è stata possibile grazie alla Fondazione Francesca Rava - nph Italia ets con il supporto di Convivio. A realizzarla, oltre a un giardiniere professionista, hanno contribuito anche alcuni dei giovani detenuti del Beccaria, che hanno seguito un corso tenuto da Orticola Lombardia, operatori e detenuti di Cascina Bollate con Enaip Lombardia.



L'iniziativa rientra nel progetto Palla al centro nato nel 2020 dalla collaborazione fra Fondazione Francesca Rava, Tribunale per i Minorenni di Milano, il Centro Giustizia Minorile della Lombardia, l’ipm Cesare Beccaria e l’ussm, cioè l’ufficio di servizio sociale per i minorenni, di Milano. Uno spazio verde con un forte impatto ambientale e simbolico, un segno di speranza per i giovani. Un ponte tra la vita all'interno del carcere e quella all’esterno, che fornisce ai giovani competenze lavorative da utilizzare nella loro futura vita professionale.
Lo spazio riqualificato servirà ai detenuti per incontrare le famiglie, stare insieme e partecipare a tante iniziative, eventi e concerti.
Spesso si afferma: ditelo con un fiore. Ecco al Beccaria i fiori sono la rinascita possibile, sempre.

Dal giardino fiorito alle emozioni. Come un grande affresco corale composto da frammenti di vita amorosa e reclusa, Credo ancora nelle favole è la performance nata dal laboratorio di teatroterapia ideato e condotto nella casa di reclusione di Roma Rebibbia dalle psicoterapeute Irene Cantarella e Sandra Vitolo. Detenuti e familiari si confrontano su sensi di colpa, assenze, sensazioni di abbandono e solitudine. Tutto questo è diventato uno spettacolo teatrale dove gli attori sono gli stessi detenuti e i loro famigliari: in tutto 32 interpreti. Rappresentato a gennaio 2024, lo spettacolo, insieme ad attività di backstage e a interviste a protagonisti, autrici e addetti i lavori, è ora un docufilm diretto dal regista Amedeo Staiano. Autoprodotto e patrocinato dal ministero della Giustizia, fa parte di una campagna di sensibilizzazione che prevede la proiezione, per tutto il 2025, in cinema, teatri e nel corso di eventi destinati a scuole medie e superiori con dibattiti sui temi della legalità e della devianza.
 

Chiara Genisio
NP novembre 2024

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