Ragazza in rosso
Pubblicato il 20-02-2025
9 marzo 2013, Cracovia, Polonia.
Una giovane donna ha appena comprato dei fiori da un venditore ambulante.
Per sé o per regalarli a qualcuno? Non è questo il punto... Denota un atteggiamento di consapevole indipendenza finalmente raggiunto. Eppure, qualche “essere malvagio” senza troppi scrupoli e animato dalle peggiori intenzioni, vedendola di passaggio dal finestrino dell’auto, rischierebbe di scambiarla per una prostituta in attesa del cliente se, su quel marciapiede vuoto, lei non avesse quel mazzo floreale in mano che la contraddistingue.
Quel giorno questo pensiero non mi ha toccato: se ho deciso di fotografarla istantaneamente è perché l’istinto del fotografo mi ha suggerito che lei, quella macchia rossa di colore acceso, potesse essere come una nota di colore annotata da un pittore o un musicista dentro lo spartito del crepuscolo di una fredda sera qualsiasi, nel monotono contesto di una città polacca.
La guardo adesso come esempio per un'immagine iconografica, proprio ora che le vicende della cronaca attuale sono sempre più occupate a registrare quotidianamente la “violenza di genere”. Le donne sono purtroppo le vittime sacrificali di una società maschilista e di un modo di pensare retrogrado che – con le dovute eccezioni – fatica a comprenderle a fondo, rispettarle e proteggerle.
Questo scatto rientra nel progetto Woman in love (un titolo che ho preso in prestito da una celebre canzone di Barbra Streisand), una mia personale indagine sull’universo femminile, formata da una selezione di immagini progettate con la collaborazione di amiche complici e, in altri casi come questo, colte nella realtà quotidiana. Immagini che vorrebbero avere lo scopo di fare riflettere e di far comprendere un universo che alcuni uomini – forse per cultura, disattenzione o, ahimè, predisposizione – non sono stati educati e preparati a sufficienza a conoscere dalle loro famiglie di appartenenza. La donna e la sua naturale femminilità, i suoi preziosi contributi, la sua pari dignità con l’uomo, come dovrebbe essere naturalmente in questo mondo contemporaneo. Fosse anche soltanto per una semplice particella di empatica comprensione, così necessaria per costruire insieme, far evolvere e progredire la nostra comunità.
Luca Periotto
NP dicembre 2024