Quando il campione viene fischiato

Pubblicato il 16-02-2022

di Carlo Nesti

Un giocatore, in maglia azzurra, fischiato dal proprio pubblico: quello italiano. Nella storia del calcio, è avvenuto in diverse circostanze, ma per pochi secondi, nel corso di una brutta prestazione. Ma per una intera partita, ad ogni possesso di palla, non era mai accaduto.
È capitato, recentemente, a Gigio Donnarumma, in occasione della sconfitta dell'Italia a Milano, per tanti anni la “sua Milano”, contro la Spagna. Anche a distanza di giorni, la folla azzurra è rimasta divisa in 2 fazioni: chi avrebbe fischiato ancora Donnarumma, e chi gli avrebbe risparmiato i fischi. Che tirasse un'aria malsana, si è capito fin da quando sono stati necessari gli applausi dei giocatori, per coprire il principio di fischi sull'inno spagnolo. Poi, per 90 minuti, il vergognoso coro dei contestatori di Gigio: masochismo puro. Il motivo è da ricercare nel fatto che è stato allevato dal Milan, e al momento di decidere il suo destino, non si è accontentato, se non altro per riconoscenza, del contratto offerto dalla società rossonera, ma ha scelto i 12 milioni di euro del Paris Saint Germain.

Ecco il nodo della faccenda: “riconoscenza”. Come deve essere interpretato e gestito questo stato d'animo, nel calcio di oggi? Non ha una logica tifare per l'Italia, e fischiare chi, oltretutto, ci ha fatto vincere gli Europei. Qui si tratta di avere il buon senso di capire che, nell'era dell'iper-professionismo, riconoscenza significa dare tutto per la maglia che indossi, e, piaccia o no, non per quella che indossavi. Anche a me piaceva il calcio romantico dei giocatori-bandiera, per una carriera intera con la medesima maglia. Ma bisogna essere realisti per non fare male a se stessi. E, contro la Spagna, in troppi hanno scelto uno stupido harakiri, visto che Donnarumma non ha brillato. Indispone, casomai, che un proprio giocatore, a ben un anno dalla scadenza del contratto, batta la fiacca per ottenere un aumento, boicottando la squadra: quello è un vero tradimento, e, purtroppo, succede.


Carlo Nesti
www.carlonesti.it
NP novembre 2021

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