Punda afe, mzigo ufike

Pubblicato il 17-10-2020

di Mauro Palombo

«Muoia l’asino, ma il carico giunga a destinazione», il proverbio che aveva fatto suo il caro amico padre Giovanni Giorda, tornato in Cielo dopo 68 anni in Tanzania come Missionario della Consolata. Glielo aveva insegnato quella porzione d’Africa che ha tanto amato, e dove ha dedicato ogni sua energia a portare l’Amore di Cristo a tutti, la sua misericordia, il suo perdono: il carico prezioso. Lo ha fatto con la sua vita, vissuta con grande semplicità ma con attenzione e ricerca. Con una presenza di conforto e una parola per tutti, in ogni momento; le celebrazioni, i suoi spostamenti a piedi o sul fuoristrada sono un continuo accogliere ogni incontro con un saluto, un consiglio, un aiuto: l’unica disattenzione quella per l’orologio. E con una carità attenta, immagine fedele di un Dio che è accanto alla sua gente, e suscita risposte alle sue necessità.

 

La missione di Tosamaganga (Iringa), dove più a lungo è vissuto, è stato il centro di irradiamento della Chiesa nel sud del Paese, e vi si trova un importante ospedale diocesano. Molte le comunità nel suo vasto territorio: per ciascuna, coinvolgendo i suoi amici, una cappella, una strada, un ponte, un mulino; soprattutto asili e orfanatrofi per i bambini, luoghi dove crescere, apprendere a fare ed essere, sentirsi amati. 

«La povertà rende ricca l'anima davanti a Dio e aiuta con la Fede e la preghiera ogni uomo a donare sé stesso per il bene del prossimo»: il carico portato con fedeltà non è mai andato disperso; ha vissuto e vive in tanti, anche in noi che abbiamo condiviso un po’ di strada.

 

Mauro Palombo

dalla rubrica di Nuovo Progetto “Testimoni”

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