Progetti scuola

Pubblicato il 25-06-2025

di Carlo Degiacomi

Scrittura a mano, Bibbia, latino facoltativo, musica classica… Ritengo fuorviante il dibattito che si è sviluppato sulla scuola negli ultimi mesi, perché credo serva tutt’altro taglio. La scuola per tanti motivi è in grave crisi e questo non è bene per un Paese che dovrebbe guardare avanti. Provo allora a formulare un percorso pensato “in positivo”, a partire dai temi e spunti di attualità presenti nei programmi dei vari cicli e adatti alla formazione della persona e della sua consapevolezza.
Ovviamente l’esempio riguarda l’ambiente, ma può essere applicato a qualsiasi altro tema. La proposta è flessibile ed è concreta e realizzabile nell’arco di un anno scolastico.

I passaggi del percorso:

1. All’inizio dell’anno un gruppo di insegnanti sceglie una serie di temi complessi e articolati, ricchi di connessioni e spunti interdisciplinari, che sappiano coniugare la vita delle persone con gli argomenti dei programmi.

2, Tutti i temi possono essere scelti, ma quelli ambientali sembrano rispondere meglio alla sensibilità dei giovani, dalla primaria alle superiori, e permettono di unire prospettive umanistiche e scientifiche, di legare conoscenza e comportamenti, di avere un rapporto diretto con il territorio.

3. Si tratta poi con i ragazzi di sceglierne uno, o più di uno, in base ai loro interessi e con l’obiettivo di far entrare l’attualità in classe. I temi ambientali sono proiettabili a livello mondiale, europeo, mediterraneo, nazionale, regionale, locale: si possono affrontare consultando libri, giornali, riviste, osservando il proprio territorio.

4. I temi ambientali – aria, acqua, cibo, mobilità, suolo, agricoltura, industria e tecnologia, consumi, boschi, ambienti tipici – possono essere scelti a livello territoriale, partendo dallo specifico contesto in cui sorgono le scuole.

5. Ogni “ambiente” scelto presenta aspetti visibili (bellezza, paesaggi, natura, fauna e flora, uomini che vivono e lavorano) e invisibili (microorganismi, funzionamento di essere viventi, sostanze…). Qualsiasi “ecosistema” va visto come una realtà complessa che implica lo studio di contenuti di varie discipline.

6. La natura si incontra – e spesso si scontra – con i sistemi umani, a volte in modo equilibrato, altre volte no. Allora, si può scoprire dove sistemi naturali e i sistemi umani confliggono per evitare stress peggiori, capaci di alterare i servizi ecosistemici che la natura ci offre gratis e che mettono in pericolo le condizioni future.

7. La visione d’insieme ci suggerisce che i temi ambientali hanno ricadute economiche e sociali; ci allena a vedere i rapporti causa/effetto, le conseguenze, a confrontare posizioni e idee diverse con metodo, attraverso gli elementi del dibattito scientifico e umanistico.

8. È possibile organizzare gruppi di lavoro in classe e fuori in modo da suddividere compiti e ruoli, acquisire nuove conoscenze, programmare uscite didattiche, incontri con esperti.

9. Questa proposta è soprattutto di ricerca. Le nuove tecnologie possono avere risultati inaspettati se prima vengono affrontate e utilizzate a scuola in attività di laboratorio, verifiche, prodotti di sintesi, spaziando attraverso tutti i linguaggi e le forme (dalla scrittura ai video, dalle immagini alla grafica, dall’inchiesta e questionario alla documentazione).

10. È importante che il lavoro didattico abbia un chiaro obiettivo finale come una mostra o esposizione nella scuola, per coinvolgere anche altre classi, gli insegnanti, i genitori e la cittadinanza. Il lavoro collettivo produce un aumento di conoscenze e di consapevolezza.

11. Dentro progetti del genere ci sono tanti momenti importanti, come l’allestimento di laboratori per riprodurre le scoperte raggiunte. Poi, i metodi partecipativi richiedono la presenza di tutor tra gli studenti per i visitatori. Sono poi opportuni momenti di approfondimento con esperti e professionisti fuori dalla scuola, anche perché tante nuove conoscenze non sono ancora arrivate nei libri scolastici.

12. Insomma, si possono diffondere competenze professionali, spirito critico e consapevolezza, dedicando una parte delle attività curriculari a un percorso che può illuminare agli occhi degli studenti, che unisce le novità digitali e virtuali con i metodi didattici tradizionali.

Conclusione. Certo tutto richiede fatica, creatività, nuove capacità negli insegnanti prima che negli allievi, ma vale la pena.


Carlo Degiacomi
NP marzo 2025

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