Potere ai giovani

Pubblicato il 02-04-2025

di Pierluigi Conzo

Il contesto sociale e familiare in cui cresce un adolescente ha un impatto significativo sul suo sviluppo, sulle sue opportunità future e sul suo benessere emotivo. Nei quartieri svantaggiati, dove la povertà e la disuguaglianza sociale sono più evidenti, i giovani affrontano sfide enormi: un ambiente relazionale povero, modelli normativi dannosi e una forte pressione sociale sono fattori che possono influenzare negativamente il comportamento e la crescita. Un nuovo studio, pubblicato da sule alan ed Elif Kubilay sulla rivista American Economic Review, esplora un approccio innovativo per migliorare la vita scolastica degli adolescenti in contesti svantaggiati, concentrandosi su un programma che coinvolge direttamente gli stessi adolescenti nel migliorare la loro scuola.

L'idea centrale del programma e che l'empowerment degli adolescenti, attraverso la responsabilizzazione e l'auto-persuasione, può portare a un cambiamento positivo e duraturo. Lo studio ha selezionato alcuni studenti delle scuole medie superiori con un alto quoziente di intelligenza emotiva e una buona rete sociale per trasformarli in "studenti-insegnanti". Questi studenti sono stati quindi incaricati di guidare i loro coetanei più giovani, attraverso un curriculum progettato per aiutarli a migliorare la loro scuola e la loro comunità. Il programma è stato strutturato su nove tematiche, come l'importanza di avere relazioni interpersonali positive, la comprensione dei pericoli della violenza, e la consapevolezza di come le proprie azioni possano influire sull'ambiente sociale.

Il punto centrale di questo approccio è che gli "studenti-insegnanti" non sono semplicemente istrutti su cosa insegnare ai loro coetanei; piuttosto, vengono preparati in modo che il loro insegnamento sia un atto di auto-persuasione, che li aiuti cioè a interiorizzare i messaggi che trasmettono. In altre parole, gli "studenti-insegnanti" sono incaricati di presentare un curriculum a loro coetanei, e il mero fatto di insegnare e riflettere su questi temi li porta a cambiare le loro convinzioni e comportamenti, con l'effetto di migliorare la loro capacità di gestione emotiva e la loro condotta. L'idea è che, facendo proprio il contenuto che insegnano e riflettendo su di esso, gli studenti si persuadano ad adottare nuovi comportamenti prosociali e più positivi.

Il programma, attuato nelle scuole di Diyarbakir, in Turchia, ha coinvolto oltre 20mila studenti. I risultati sono stati notevoli. In primo luogo, sono stati osservati cali significativi nei comportamenti antisociali, nelle punizioni disciplinari e nei conflitti tra gli studenti. Questo effetto positivo si è esteso anche ai compagni di scuola che facevano parte della rete sociale degli studenti coinvolti, suggerendo un certo "effetto domino" positivo generato da questo programma. Inoltre, il programma ha aumentato la probabilità di ammissione degli "studenti-insegnanti" a scuole superiori particolarmente selettive, migliorando significativamente le loro possibilità di accedere a un'istruzione di qualità superiore.

Un aspetto fondamentale di questo programma è che è relativamente economico. Con un costo di soli 20 dollari per studente all'anno, il programma si distingue per la sua sostenibilità rispetto ad altri interventi come la terapia comportamentale cognitiva o i programmi di mentorship. Per ottenere cambiamenti significativi nei comportamenti e nelle opportunità educative degli adolescenti, quindi, sembra necessario ripensare il modo in cui gli stessi adolescenti sono coinvolti nei programmi di miglioramento educativo e sociale. Non si tratta solo di insegnare loro cosa fare, ma di responsabilizzarli, di riconoscere e potenziare il loro status sociale all'interno della scuola. Questo approccio ha cambiato non solo il comportamento degli studenti, ma anche la loro visione di sé, aumentando l'autoefficacia, la responsabilità sociale e il benessere emotivo.


Pierluigi Conzo
NP gennaio 2025

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